venerdì 21 agosto 2009

I venerdì di Wagner: Giulia Grisi intervista Marianne Brandt (quarta parte)

Giulia Grisi: Arriviamo al ventesimo anniversario del Ring…

Marianne Brandt: Nel 1896 Bayreuth era diventata una meta obbligata ed era vista con rispetto dalla stampa e dal pubblico mondiale e la presenza dei cantanti stranieri aveva avuto grande eco nonostante le critiche dei conservatori tedeschi e razzisti xenofobi, che vedevano il Festival come una fabbrica di soldi.
In quell’anno si celebrava il ventennale della prima del Ring e Cosima decise di mettere in scena finalmente la monumentale opera del marito, omettendo dalla programmazione il Parsifal.
Contattò per l’occasione i cantanti che avevano partecipato alla prima, ma solo tre erano in carriera ed in forma vocale: Lilli Lehmann scelta per interpretare Brünnhilde, Heinrich Vogl, Loge e Siegmund, e Marie Lehmann nel breve ruolo della II Norna.
La ricerca degli altri cantanti non fu facile. Cosima li convocò non badando alla loro nazionalità, e per facilitare le cose istituì una scuola di canto e interpretazione, un conservatorio wagneriano, assieme a Kniese.
L’iniziativa ebbe vita brevissima, dal 1892 al 1898, e si proponeva di allevare nuove voci adatte allo “Stile di Bayreuth” ed al canto wagneriano.
Le grandi creazioni di Cosima, in questo periodo, furono sicuramente il tenore Alois Burgstaller e Ellen Gulbranson.
Il primo poco più che ventenne aveva cantato solo nelle fiere di paese e nelle chiese e si trovò ad affrontare nel 1896 il ruolo di Siegfried dopo aver interpretato due piccoli ruoli nel 1894.
La Gulbranson fu allieva della Marchesi, si perfezionò proprio nella scuola di Bayreuth e divenne uno strumento indispensabile nelle mani di Cosima.
Fu l’unica interprete di Brünnhilde dal 1896 al 1924 (anno in cui si alternò con Olga Blomè), interpretando sempre a Bayreuth e con successo anche il ruolo di Kundry.
Ebbe carriera lunga, ma parsimoniosa di ruoli: Elisabeth (Tannhäuser), Ortrud (Lohengrin), Brünnhilde (Ring), Kundry (Parsifal), Aida e Amneris (Aida), Leonore (Favorite), Leonore (Fidelio), Cleopatra di Enna.
Frequentò molti importanti teatri, ma sempre per pochissime recite all’anno, così il suo successo e la sua carriera furono praticamente legati a Bayreuth.
Cosima aiutò anche cantanti come Ernst Kraus, Beatrix Kernic, Fritz Volgelstroem, Hans Breuer, Otto Briesemeister e Anton van Rooy a diventare interpreti storici rispettivamente dei personaggi di Siegfried, Eva, Lohengrin, Mime, Loge e Wotan.
Il problema di Cosima era trovare dei degni direttori d’orchestra.
Aveva già corteggiato il promettente Richard Strauss sia per il podio del Festspielhaus, sia per sua figlia, ma Strauss come compagna aveva già scelto la sua Elisabeth delle recite bayreuthiane: Pauline de Ahna.
Ma, oltre a questo, due cose impedivano ulteriori ingaggi del maestro (che comunque tornerà per Parsifal negli anni '30): la sua carriera di compositore, che mal si conciliava con il suo stile così estraneo a Wagner e la rivalità che poteva nascere con Siegfried Wagner.
In più, nel 1894 Levi decise di abbandonare il Festival per ragioni di salute e nel dire addio lasciò a Cosima un messaggio in cui si diceva disgustato del clima che si respirava a Bayreuth e dalle pressioni razziali che aveva ricevuto.
Mentre accadevano questi stravolgimenti, Siegfried Wagner, che già nel 1891 aveva iniziato a lavorare nel Festival come aiutante nell’illuminotecnica, aiutante di direzione, direttore di scena e infine direttore musicale sotto la guida di Humperdinck, Kniese, Richter e Mottl, incominciava ad ottenere un certo prestigio all’interno del panorama musicale.
Fu anche un discreto compositore, ma le sue opere non riuscirono a ottenere fortuna duratura nei grandi teatri.
Con questa preparazione Cosima lo scelse per condividere le recite del Ring con Richter, che avrebbe diretto la prima, e Mottl.
La preparazione della Tetralogia non voleva essere, almeno nelle intenzioni, una nuova interpretazione da parte della vedova, ma solo la riproposizione fedele dell’allestimento del ’76.
Max Brückner, Hans Thoma e Arpad Schmidhammer furono incaricati di recuperare i bozzetti delle scene e dei costumi, visto che le scenografie originali erano state vendute, dando loro un taglio più leggero, “moderno” e realista eliminando quegli elementi che avevano fatto storcere il naso a Richard Wagner.
Cosima rimase incantata dalle proposte di Brückner, ma a livello tecnologico il nuovo Ring non si differenziava molto dalla prima edizione. In più, non sarebbe stata sfruttata l’energia elettrica che già stava prendendo piede.
Ma una personalità irrequeta come quella di Cosima non poteva rimanere fedele alle sue premesse, così prese il sopravvento sulla produzione e decise di dare un’impronta personale alla regia del Ring.
Della direzione d’orchestra le importava poco, bastava che il direttore ammortizzasse il suono, ma tutta presa dalla regia pretese che la recitazione fosse sobria, ed il canto fosse più stilizzato possibile.
Il risultato come scrissero i critici fu il seguente: i cantanti stavano immobili sul palcoscenico con la sola eccezione di Brünnhilde, le scene erano belle e le luci funzionali, ma gli “incantesimi” e la magia tecnica erano resi in maniera troppo casalinga, eccetto il drago del II Atto del Siegfried.
I costumi non suscitarono l’effetto sperato ed i cantanti divisero come sempre critica e pubblico.
Carl Perron fu un Wotan insufficiente, troppo lirico e fu sostituito successivamente da Anton van Rooy e Theodor Bertram; Heinrich Vogl ebbe il suo trionfo personale interpretando magistralmente Loge e Siegmund, la Fricka della Brema piacque, ottime critiche anche verso il Mime esemplare di Hans Breuer, l’Alberich perfetto di Friedrichs e la Erda e Waltraute di Ernestine Schumann-Heink presenza quasi fissa dei Festival successivi, meravigliosa la Sieglinde della Sucher, inadeguato Emil Gerhauser nei panni di Froh e Siegmund, Alois Burgstaller fu considerato acerbo per la parte di Siegfried, ma adeguato e con una voce da maturare (avrebbe dimostrato in seguito di essere migliore interprete di Siegmund), la Lehmann, probabilmente a causa delle tensioni con Cosima e gelosa del successo della Gulbranson iniziò trionfalmente e terminò con fatica il Götterdämmerung, Grengg fu un Hagen cupo e impressionante tanto che in molti lo avrebbero voluto al posto del Wotan di Perron.
L’orchestra fu elogiata e ritenuta eccezionale soprattutto nelle mani di Richter e Mottl, ma con la bacchetta di Siegfried Wagner purtroppo si rivelò un fiasco in quanto la sua lettura venne ritenuta soporifera e poco dinamica.
Curiosamente solo Mahler e Shaw difesero Siegfried Wagner.
A questo punto mancava solo un’opera, secondo Cosima, degna di entrare nel tempio di Bayreuth ed era Fliegende Holländer, il cui allestimento coincise con il 25esimo anno di attività del Festival e con l’inizio del secolo.
I soliti “benpensanti” fecero ostruzionismo, ma Cosima andò avanti e iniziò il solito lavoro meticoloso.
Analizzò la partitura, le scene ed i costumi degli allestimenti di Weimar (1850) e Monaco (1864), per la scenografia e ai movimenti si ispirò alle architetture e alle usanze scandinave e affidò le decorazioni ed i costumi all’immancabile Brückner e al pittore Maximilian Roscan.
Alla regia lavorarono insieme madre e figlio (Siegfried) il quale, ispirandosi alle pitture di Turner, grazie ad un disegno luci magico ed un sapiente gioco di fumo, riuscì ad illuminare l’atmosfera creata sul palcoscenico con un alone di mistero incombente.
I cantanti, la direzione e la regia per la prima volta ebbero all’unanimità i toni del trionfo da parte del pubblico e della critica e il Fliegende Holländer di Bayreuth fu ritenuto come lo spettacolo migliore che si potesse vedere nel mondo.
Merito anche dei cantanti come van Rooy e Bertram impegnati nel ruolo dell’Olandese, la Destinn come Senta, Heidkamp come Daland, ruolo affidato nella ripresa del 1902 a Max Lohfing e Paul Knupfer, Kraus e Burgstaller come Erik e la Schumann-Heink come Mary e della direzione crepuscolare di Mottl.

GG: Come furono gli ultimi anni di Cosima prima del ritiro?

MB: Gli anni tra 1901-1903 furono di importanti cambiamenti e terribili avvenimenti per il Festival che si stava preparando agli allestimenti del 1904 e del 1906.
Nacque di nuovo un contrasto con il teatro di Monaco.
Possart voleva assolutamente rappresentare il Parsifal nel suo teatro, ma il diritto d’autore che legava l’opera a Bayreuth era in discussione al Reichstag, indeciso se farlo terminare nel 1913 o prolungarlo fino a 50 anni.
Cosima, appoggiata da Strauss, intervenne affinché si rispettasse il volere del Maestro e si facesse rappresentare il Parsifal solo a Bayreuth.
Ma il Reichstag non accolse la richiesta di Cosima in quanto ritenne poco plausibile che un’opera fosse appannaggio di un teatro soltanto e la donna sperò che almeno la legge avrebbe tutelato Parsifal fino al 1913.
Ma nel 1903 il Metropolitan di New York con la collaborazione dell’Opera di Monaco allestì il Parsifal con interpreti provenienti da Bayreuth!
L’avvenimento venne ribattezzato “Gralsraub”, furto del Graal!
Fino ad allora l’opera si era data in concerto e credo in selezioni, ma Cosima, furibonda, cercò con ogni mezzo di boicottare l’allestimento, ma tutto fu inutile in quanto New York non faceva parte della convenzione di Berna e le leggi valide in Germania non avevano nessun diritto in America.
La donna, in risposta alla impossibilità di fermare la macchina teatrale del Met, decise di escludere dal Festival tutti i cantanti che avevano preso parte allo scempio, vale a dire Alois Burgstaller, Andreas Dippel, Milka Ternina, Marion Weed, Lillian Nordica, Olive Fremstad, Anton van Rooy, Robert Blass, Otto Gorlitz, Marcel Journet, Alfred Mülhmann (Burgstaller però verrà integrato successivamente da Siegfried Wagner), e impedì al direttore Alfred Hertz di dirigere qualunque opera o concerto in Germania!
A peggiorare la situazione fu il “tradimento” inatteso che Cosima subì da parte di Mottl, reo di aver diretto una serie di concerti a New York come titolare dell’Opera di Monaco e non di Bayreuth e sospettato di aver dato dei consigli sull’allestimento del Parsifal, atti che gli valsero il disprezzo della donna e l’esilio da Bayreuth.
Senza direttori, Cosima scelse nuove leve come Karl Muck che prese il posto di Levi nella direzione di Parsifal, il talentuoso Michael Balling già aiutante e orchestrale a Bayreuth.
Nel 1904 si riprese lo spettacolo il Tannhäuser con un nuovo cast;
Desider Mathray e Fritz Remond nel ruolo del titolo, Katharina Fleischer-Edel che incarnò una Elisabeth perfetta e divenne Sieglinde, Brangäne ed Elsa di riferimento a Bayreuth, i vibranti Wolfram di Clarence Whitehill e di Theodor Bertram, il carismatico soprano Louise Grandjean, prima francese a Bayreuth e Paul Knupfer e Felix von Kraus nel ruolo del Langravio.
Se la direzione di Siegfried Wagner non convinse pienamente, ed i cantanti ebbero la loro buona dose di successo, il Baccanale suscitò uno scandalo senza precedenti per la presenza di una leggenda come Isadora Duncan, che scalza e seminuda incantò ed indignò critica e pubblico con la sua danza sensualissima ispirata alle pose greche.
Cosima, sistemato il patrimonio familiare grazie all’aiuto dell’immancabile von Gross, cercò di trovare un marito alle figlie, crecandoli tra i grandi compositori e direttori d’orchestra, come Strauss e Bruckner, ma si trovò come generi un conte siciliano che sposò Blandine, Henry Thode che convolò a giuste nozze con Daniela, mentre Isolde finì per sposare Franz Beidler già aiutante musicale a Bayreuth e direttore d’orchestra nel 1904 e nel 1906.
Beidler fece un passo falso dettato dall’ambizione: negò a Siegfried Wagner di essere l’erede legittimo di Richard Wagner e pretese un ruolo più importante all’interno del Festival.
Cosima appoggiò il figlio e Siegfried offeso a morte decise di esiliare Beidler dal Festspielhaus e dalla famiglia.
Il 1906 segnò per Cosima l'ultimo anno di direzione: ella scelse di riprendere il Tristan und Isolde con un cast rinnovato ed una visione registica ancora più diafana e intima.
Alfred von Bary interpretò un Tristan accorato e malinconico, Maria Wittich, la “Tante Wittich” di Strauss, reduce dallo scandalo per la Salome e dal successo come Sieglinde e Kundry a Bayreuth, ammaliò con la sua voce potente e piena di calore, per Brangäne si ricorse al soprano Katharina Fleischer-Edel, che conferì all’ancella un tono più fresco e sensibile come doveva essere stata la prima interprete alla prima di Monaco, Walter Soomer impressionò con il suo Kurwenal brutale e carismatico, Knupfer e von Kraus furono due solidi Re Marke.
Michael Balling sostituì Felix Mottl nella direzione dell’opera ed ebbe un franco e duraturo successo personale.
Il 1906 fu anche l’anno in cui morì Julius Kniese, preparatore vocale e amico prezioso della donna che venne sostituito, di comune accordo con Siegfried, con il soprano e veterana di Bayreuth Louise Reuss-Belce presente al Festival in piccoli ruoli già dal 1882 in cui interpretava una Fanciulla Fiore nel Parsifal e che successivamente incarnò Eva, Fricka, Gutrune senza disdegnare personaggi di fianco come le Walkirie e le Norne.
Fu, però, durante una visita nel Natale dello stesso anno al principe di Hohenlohe che la salute di Cosima peggiorò sfociando in un attacco di cuore.
La donna lo percepì come un segnale per farsi da parte e lasciare campo libero all’adorato figlio Siegfried nella gestione del Festival.
Dal 1908 Siegfried prendeva il posto della madre, che però rimase una presenza costante e insostituibile all’interno del Festspielhaus quanto a suggerimenti e scelta di cantanti.
Insomma il regno di Cosima non sarebbe tramontato così facilmente!

Per approfondire

Bayreuth: una storia del Festival Wagner – Fredric Spotts
Memorie Wagneriane – Angelo Neumann
Anna Bahr-Mildenburg - Gesture and the Bayreuth Style (Musical Times 2007) – Nicholas Baragwanath
The honourable Lady – An appraisal of Cosima Wagner – Sven Friedrich
La voce in Wagner (RITMO 6/1983 N°534) – Arturo Reverter
America’s Musical Inheritance: Memories and Reminiscences – Anna Eugenie Schoen Rene
The music dramas of Richard Wagner and his Festival Theather in Bayreuth – Albert Lavignac
The Virtuoso and the Artist – Richard Wagner
L’arte del dirigere l’orchestra – Richard Wagner
Per una perfetta rappresentazione del Tannhäuser – Richard Wagner
Great Women Singers of my times – Hermann Klein
Schumann-Heink: the last of the titans – Mary Lawton
Fundamentos de mi metodo de canto - Antoni Ribera
Nota di lettura del libro di Malou Haine Ernest Van Dyck, un ténor à Bayreuth - Jean-Marc Warszawski
Weingartner's Bayreuth treatise – Felix Weingartner
Wagner – Tutti i libretti d’opera – Piero Mioli

historicopera.com
cantabile-subito.de
wagnermania.com
isoldes-liebestod.info
archives.metoperafamily.org
forum.bayreuth.ru



Gli ascolti

Giulia Grisi intervista Marianne Brandt / 4


Ack, Varmeland du skona (trad.) - Ellen Gulbranson (1914)

Om dagen vid mitt arbete (trad.) - Ellen Gulbranson (1914)

Grieg - En Svane - Ellen Gulbranson (1914)

Grieg - Vaer hilset, i damer - Ellen Gulbranson (1914)

Grieg - Og jeg vil ha en hjertenskaer - Ellen Gulbranson (1916)

Häser - Frühlingstoaste - Fritz Friedrichs (1906)

Mozart - Don Giovanni

Atto I

Dalla sua pace - Alois Burgstaller (1906)

Weber - Der Freischütz

Atto I

Nein, länger trag ich nicht die Qualen - Alois Burgstaller (1906)

Wagner - Wesenkdonck-Lieder

Der Engel - Wilhelm Gruning (1912)

Träume - Ellen Gulbranson (1914)

Wagner - Der Fliegende Holländer

Atto I

Dich frage ich, gepreisner Engel Gottes - Theodor Bertram (1906)

Nur eine Hoffnung soll mir bleiben - Anton van Rooy (1906), Theodor Bertram (1907)

Wie? Hör ich recht? Mein Tochter sein Weib? - Max Lohfing (1911)

Atto II

Johohohe! Traft ihr das Schiff im Meere an - Emmy Destinn (1911)

Bleib', Senta! Bleib' nur einen Augenblick! - Alois Burgstaller & Melanie Kurt (1906), Ernst Kraus & Melanie Kurt (1911)

Mögst du, mein Kind, den fremden Mann willkommen heißen? - Paul Knupfer (1915)

Wie aus der Ferne längst vergang'ner Zeiten - Theodor Bertram (1902)

Atto III

Willst jenes Tags dich nicht mehr entsinnen - Emil Borgmann (1904)

Verloren! Ach! verloren! Ewig verlor'nes Heil! - Theodor Bertram (1906)

Wagner - Der Ring des Nibelungen

Das Rheingold

Weia! Waga! Woge, du Welle - Artner, Knupfer-Egli & Metzger (1904)

Der Wonne seligen Saal - Theodor Bertram (1906)

Vollendet das ewige Werk! - Hermann Bachmann (1908)

Immer ist Undank Loges Lohn! - Otto Briesemeister (1907)

So weit Leben und Weben - Otto Briesemeister (1904)

Jetzt fand' ich's: hört, was euch fehlt! - Otto Briesemeister (1908)

Wer hälfe mir? - Hans Breuer & Otto Briesemeister (1907)

Die in linder Lüfte Weh'n da oben ihr lebt - Robert vom Scheidt (1904)

Weiche, Wotan! Weiche! - Ottilie Metzger & Theodor Lattermann (1913)

Abendlich strahlt der Sonne Auge - Theodor Bertram (1904), Walter Soomer (1907), Anton van Rooy (1908), Hermann Bachmann (1908)

Die Walküre

Atto I

Müd am Herd fand ich den Mann - Ernst Kraus & Paul Knupfer (1910)

Ein Schwert verhieß mir der Vater - Ernst Kraus (1906)

Winterstürme wichen dem Wonnemond - Ernest van Dyck (1903), Ernst Kraus (1904), Alfred von Bary (1904), Wilhelm Gruning (1908)

Du bist der Lenz - Katharina Fleischer-Edel (1907), Lilli Lehmann (1907)

Siegmund heiß' ich und Siegmund bin ich! - Alfred van Bary (1904), Ernst Kraus (1906)

Atto II

Hojotoho! Hojotoho! - Martha Leffler-Burckard (1901)

Zauberfest bezähmt ein Schlaf - Ernst Kraus (1909)

Atto III

Leb' wohl, du kühnes, herrliches Kind! - Anton van Rooy (1902), Theodor Bertram (1902), Walter Soomer (1907), Hermann Bachmann (1908)

Der Augen leuchtendes Paar - Theodor Bertram (1902)

Siegfried

Atto I

Das ist nun der Liebe schlimmer Lohn! - Hans Breuer (1904)

Als zullendes Kind zog ich dich auf - Hans Breuer (1904)

Vieles lehrtest du, Mime - Ernst Kraus (1912)

Auf wolkigen Höh'n wohnen die Götter - Walter Soomer (1912), Theodor Bertram (1906)

Fühltest du nie im finstren Wald - Ernst Kraus (1915)

Notung! Notung! Neidliches Schwert! - Wilhelm Gruning (1905), Ernst Kraus (1906), Erik Schmedes (1907)

Hoho! Hoho! Hohei! Schmiede, mein Hammer, ein hartes Schwert! - Ernst Kraus (1906), Erik Schmedes (1907)

Atto II

Wir sind zur Stelle - Ernst Kraus (1915)

Daß der mein Vater nicht ist - Ernst Kraus (1909)

Ist mir doch fast, als sprächen die Vöglein zu mir! - Ernst Kraus (1915)

Hei! Siegfried gehört nun der Niblungen Hort! - Emilie Feuge-Gleiss (1904)

Er sinnt und erwägt der Beute Wert - Ernst Kraus (1915)

Lustig im Leid sing' ich von Liebe - Ernst Kraus (1916)

Atto III

Stark ruft das Lied - Ottilie Metzger (1907)

Götterdämmerung

Atto I

Zu neuen Taten, teurer Helde - Lucie Weidt & Erik Schmedes (1909)

Vergäß' ich alles, was du mir gabst - Ernst Kraus & Hermann Bachmann (1909)

Blut-Brüderschaft schwöre ein Eid! - Erik Schmedes (1909)

Hier sitz' ich zur Wacht, wahre den Hof - Richard Mayr (1910)

Seit er von dir geschieden - Ottilie Metzger (1911)

Atto II

Hoiho! Hoihohoho! Ihr Gibichsmannen, machet euch auf! - Allan C. Hinkley (1907)

Atto III

Frau Sonne sendet lichte Strahlen - Artner, Knupfer-Egli & Metzger (1904)

Mime hieß ein mürrischer Zwerg - Erik Schmedes (1907), Ernst Kraus & Eduard Habich (1909)

Brünnhilde! Heilige Braut! - Erik Schmedes (1909), Ernst Kraus (1909)



Scarica tutti gli ascolti (file ZIP - via Rapidshare.com)

0 commenti: