venerdì 26 febbraio 2010

Fervidi pensieri 1 - Andrea Chénier a Madrid: Tal dei tempi è il costume!

Ieri sera è accaduto all’opera lirica di finire malamente svergognata in quel di Madrid, in diretta radio.
Svergognata al punto tale da indurre la sovrintendenza del teatro a sospendere la diretta radio dopo che la recita era stata interrotta al monologo del primo atto di Carlo Gerard. Interruzione causata dalle violente intemperanze del pubblico che, come si legge nei fori operistici spagnoli, ha reagito duramente di fronte alla maldestra amplificazione delle voci, che riverberavano in modo grottescamente innaturale in sala, in special modo nel loggione.
La recita è ripresa dopo la mediazione della signora Cedolins e del direttore artistico del Teatro Real, Antonio Moral, ed è stata condotta sino alla fine dai protagonisti, il cui stato vocale potrete ben apprezzare dal file audio di quanto trasmesso dalla radio. A dirla tutta, dopo il secondo atto Marcelo Alvarez, del quale vi proponiamo l'Improvviso, è stato messo in panchina a favore del tenore Jorge de León, che solo quattro giorni prima aveva provveduto a "tappare il buco" di una delle recite già affidate all'altro titolare del ruolo, Fabio Armiliato. All'annuncio della sostituzione, nuove proteste da parte del pubblico, ma grande successo del sostituto a fine serata.
La trasmissione radiofonica, impossibilitata a svolgersi come previsto - ha precisato lo speaker - per motivi indipendenti dalla volontà dell'emittente, si è conclusa con la messa in onda di un’edizione discografica ufficiale della stessa opera.
Siamo sempre più vicini al teatro d'opera in disco!!! Per parte nostra ci limitiamo a deprecare la scelta dell'edizione Pavarotti-Caballé, cui non possiamo fare a meno di preferire, nell'ordine, Gigli-Caniglia, Corelli-Stella, Del Monaco-Tebaldi, Domingo-Scotto.

Postilla: con una nota sul proprio sito ufficiale (teatro-real.com/Noticias/Detalle?posicion1=3875), il Teatro Real si scusa per il "problema tecnico" che ha fatto sì che "per alcuni minuti del primo atto si ascoltasse nella zona del loggione il suono normalmente destinato al foyer del teatro durante le rappresentazioni. Questo fatto ha causato una percezione acustica distorta, che ha suscitato la protesta di alcuni spettatori, il che ha obbligato a interrompere la recita, che è stata ripresa non appena è stato risolto il suddetto problema. Il Teatro Real è dispiaciuto per la difficile situazione che hanno dovuto vivere gli artisti che prendevano parte a questa recita e assicura che in nessun caso, come è d'uso in questo teatro, è stato utilizzato alcun mezzo che non fosse lo strumento naturale della voce. Inoltre, il Teatro Real si scusa per essersi visto costretto a sospendere, per i motivi già menzionati, la trasmissione in diretta che stava realizzando Radio Clásica de RNE".

Ma se i problemi erano stati risolti dopo i primi minuti e le prime proteste, perché sospendere la trasmissione della recita?

In un'altra nota (teatro-real.com/Noticias/Detalle?posicion1=3653), il Teatro informa che l'ultima recita di Chénier, domenica 28 febbraio, sarà affidata a Jorge de León in sostituzione di Marcelo Alvarez.



POSTILLA - Nella nostra chat il Maestro Armiliato, che ringraziamo per il suo intervento, ha chiarito che J. de Leon lo ha sostituito in una delle "sue" recite di Chénier solo ed esclusivamente in ragione di una rappresentazione di gala svoltasi in Giappone, impegno che si sovrapponeva con la suddetta recita di Chénier. A maggior ragione ci pare biasimevole il comportamento del Teatro, che prima ha annunciato e poi ha dovuto smentire la partecipazione del tenore Armiliato alla recita in questione.



Gli ascolti

Giordano - Andrea Chénier


Teatro Real de Madrid, 25 febbraio 2010
Direttore: Víctor Pablo Pérez

Tramissione in diretta di Radio Clásica/RNE


Atto I

Quest'azzurro sofà...Compiacente a' colloqui...Il giorno intorno - Marco Vratogna & Fiorenza Cedolins

Un dì all'azzurro spazio - Marcelo Alvarez


18 commenti:

maometto II ha detto...

capisco il punto di vista o meglio "di udito" degli spettatori che hanno protestato... anche perchè già senza amplificazione l'esecuzione mi sembrava alquanto modesta(se il buongiorno si vede dal mattino...),quindi mi immagino cosa sia stato sentirla amplificata... ma la mia domanda è...come mai oggigiorno si protesta solo per problemi tecnici e non per esecuzioni davvero imbarazzanti? saluti Maometto II

P.S.: Vratogna mi è sembrato davvero in difficoltà soprattutto per l'intonazione....

Tripsinogeno ha detto...

Speravo davvero in un post su quanto accaduto iersera a Madrid. Sono "aggiustamenti" che fan davvero cadere le braccia e la speranza per un ritorno di serietà nell'opera lirica. L'interruzione radiofonica in corso di rappresentazione è qualcosa cui mai avevo ancora assistito. Ma basta sentire venti secondi di registrazione (un baritono traballante e un tenore berciante) per intuire quale possa essere stata la dinamica furbetta... Signori cantanti, quando imparerete che la responsabilità del palcoscenico potrebbe darvi qualche vera soddisfazione, servilismo dell'emittente a parte?

p.s.
Allego l'Improvviso del "maestro" Armiliato, secondo cast.
http://www.facebook.com/video/video.php?v=1278334252732&ref=mf

Antonio Tamburini ha detto...

Mi sembra opportuno segnalare che J.de Leon aveva già sostituito Alvarez in una delle recite precedenti (quella del 16 febbraio). Diciamo che, come ormai è norma, il terzo (e sconosciuto) cast... corre in soccorso degli altri due!!

rigoletto ha detto...

Ascoltai in diretta la trasmissione di iersera, già con l'inizio capii che questa recita era inficiata da una direzione minimalista (in gergo raffinato da critico musicale) direzione prosciugata! Lo Chenier fa parte di quelle opere veriste dove come indicava la grande Christa Ludwig, il tenore deve "esagerare" e il baritono "rincorrerlo" .
Il Baritono invece imitava sfacciatamente Leo Nucci, senza averne le doti. Il tenore esibì l'aria "come un bel dì di maggio" al rallenty.. con queste premesse il secondo atto doveva PER FORZA esser editato da un disco.

scattare ha detto...

Certo che la Ludwig sapeva quello che diceva! A me personalmente non interessava la compagnia di canto, se questo termine esiste ancora, un pò sulle orme di Sanremo, di questa edizione. Così persi lo spettacolo che ringrazio Grisi, Corriere ecc. di avermi fatto sentire.
Poi sostituire con un disco.
Dio solo sa cosa avrebbero fatto in Rai!
Ovvio che il primo cd sottomano era quello con quella compagnia di canto, altrettanto inaccettabile sotto ogni punto di vista, per quest'opera. (Oddio, mettere la Varnay come Madelon non giustifica buttar via soldi per un'opera così magnifica fatta in modo cameristico...)
Si sa che all'epoca bastavano certi nomi famosi e la gente correva a comprare senza pensare allo stile di canto e direzione orchestrale necessari per questo tipo di opera. Così in poco tempo si è perso lo stile di come queste opera vanno fatte e la gente iniziava accettare le regole e i decreti che dettavano le compagnie discografiche senza usare minimamente il cervello. Io sono felice di NON possedere questi "falsi d'autore" come li chiama un mio carissimo amico!
Certo i Gigli-Caniglia, Corelli-Stella, Del Monaco-Tebaldi e gli innumerevoli live dell'epoca ci fanno capire come si usava eseguire una volta queste opere, non per essere passatisti ma per sapere COM'ERA, COM'E', E COME DEVE RESTARE lo stile di questi capolavori che fatte in versioni odierne non sembrano più grandi creazioni musico-teatrali ma cartoni animati alla Disney con voci caratterizzate a dovere e direttori d'orchestra che assomigliano più a Bugs Bunny.

Tamberlick ha detto...

Tamburini, ehem... ma... non mi sembra che il terzo cast abbia salvato poi granché!

Sentite un po': http://www.youtube.com/watch?v=z9RrtAOo_R8

Antonio Tamburini ha detto...

Tamberlick, torniamo a quello che si diceva sulla Martinez sostituta della Dessay nella Sonnambula parigina: questo dà la misura della disperazione del teatro... e di quella del pubblico!

Gilbert-Louis Duprez ha detto...

La Ludwig ha perfettamente ragione. Tuttavia quell'edizione dello Chenier non è da buttare in toto. La direzione d'orchestra, ad esempio, pur non arrivando a quella splendida di Levine, la trovo molto accurata e mette in risalto anche la bellezza della partitura, non solo la sua "muscolarità" (purtroppo è ancora diffusa l'idea di un verismo musicalmente insulso e soltanto retorico: purtroppo i pregiudizi di Abbado e cricca musical ideologizzata, fanno ancora danni). E poi Pavarotti: mi piace molto il suo Chenier solare, dagli acuti splendenti, che guarda più a Gigli che a Del Monaco. Il resto invece è pessimo: a cominciare dall'inascoltabile e ridicola Maddalena della Caballé per arrivare a uno dei peggiori assortimenti di comprimari che si sia mai ascoltato (Ludwig, l'imbarazzante Varnay e Krause compresi). Pure il Gerard di Nucci è efficace.

SabaProject ha detto...

Ormai questo tenore vorrebbe cantare di tutto, ogni voce è adatta ad un repertorio. Alvarez avrebbe fatto bene al massimo a registrarla su disco e basta, ma come pensa di preservare la voce se fa ruoli di questo peso vocale? così scassa la voce...

Domenico Donzelli ha detto...

non ci voleva molto a capire che i tre protagonisti no fossero in grado di arrivare in fondo senza aiuti fra cui i microfoni . Il resto come le dovute e mancate scuse del teatro, la congiura anti nuova direzione artistica sono penose e pietose storie di comprati pennaioli che ad ogni loro riga fanno polo danni . Perdonate la franca piattezza

Domenico Donzelli ha detto...

non ci voleva molto a capire che i tre protagonisti no fossero in grado di arrivare in fondo senza aiuti fra cui i microfoni . Il resto come le dovute e mancate scuse del teatro, la congiura anti nuova direzione artistica sono penose e pietose storie di comprati pennaioli che ad ogni loro riga fanno polo danni . Perdonate la franca piattezza

Gilbert-Louis Duprez ha detto...

Sì sì: vergognosa è l'attribuzione dei pasticci ai soliti presunti complotti... Pennaioli che si arricchiscono a fare da ufficio stampa a questa o quella agenzia! Vergogna! A parte l'infimo livello musicale (da quel che si è sentito) trovo oltraggiosa la ramanzina della Cedolins nei confronti del pubblico; offensiva la giustificazione della sostituzione di uno scoppiato Alvarez (hanno detto motivata da un clima intollerabile: intollerabile è il suo canto...); vergognosa la censura radiofonica; grottesco lo sputtanamento dell'amplificazione....

LucaR ha detto...

Premesso che ovviamente NON credo ai complotti (lasciamo dire queste panzane a chi deve correre in difesa dell'amico a tutti i costi) vorrei dire che mi pare chiaro che la Cedolins non avesse capito cosa stava succedendo e che la sua fosse una richiesta fatta in buona fede.
Non sono un fan della Cedolins e la registrazione della recita (completa) di una settimana fa che ho ascoltato la trova veramente in condizioni alquanto discutibili. Sulla questione Alvarez è evidente che non stesse "bene" e allora tutte le scuse son buone, peccato che la registrazione parli da sola.

silvio ha detto...

che vergogna! Il guaio è però che si sentono anche non pochi applausi... non vorrei essere il solito pessimista, però un tenore del genere non lo si può applaudire...

justsmile ha detto...

O qual mistér!
Per quanto riguarda gli applausi, sono la cosa più facile ottenere per una trasmissione radiofonica. Si possono aggiungere con magie tecniche o semplicemente il teatro mette persone in giro durante i momenti più salienti e si parte con enstusiasmi da stadio! Poi hai i cantanti che avranno una loro piccola o grande "claque" e ci siamo... "BRAAVOOOOO!!!"
Per quanto riguarda l'ascolto: Il tenore sembra sull'orlo di un collasso e canta come un Ernesto (del Don Pasquale, s'intende) soffrente per le vie di Roma in cerca di due "bugatini" per fargli passare la fame. Per quanto riguarda il soprano stizzito, meglio sarebbe se fosse stata zitta!

silvio ha detto...

per quanta claque, rimane un mistero che gli udenti in sala non si siano rivoltati al momento

Domenico Donzelli ha detto...

caro silvio purtroppo il pubblico del real è da tempo abituato a una tal merce che ne ha ridotto le capacità uditive. E mi spiace. Ho amici spagnoli di rara cultura operistica, che evitano da tempo il teatro. Ciao donzelli

Domenico Donzelli ha detto...

pensiero a voce alta
ho appena finito di sentire lo Chenier di Napoli 1958 Corelli Stella e anche Bastianini. I due amorosi sono insuperabili nonostante i portamenti, l'enfasi di Corelli (ben più sorvegliato il gusto e la linea di canto di Antonietta Stella, con una dizione strepitosa) rendono alla perfezione la retorica, lo slancio dell'opera e dell'epoca. Chi leggesse gli articoli dei giornali del tempo di rappresentazione, le pagine più salienti della letteratura o della poesia trova in questi protagonisti il più esaustivo parallelo.
scusate lo sfogo!!!
dd