tag:blogger.com,1999:blog-3653372109951089251.post141736429189585634..comments2023-05-15T12:16:12.829+02:00Comments on Il Corriere della Grisi: Quale Don Carlo(s) ?Giulia Grisihttp://www.blogger.com/profile/15060494139419281147noreply@blogger.comBlogger2125tag:blogger.com,1999:blog-3653372109951089251.post-52616160531893506332008-12-04T13:35:00.000+01:002008-12-04T13:35:00.000+01:00Il problema, però, non è analogo al Boris o al Don...Il problema, però, non è analogo al Boris o al Don Giovanni. I motivi che hanno condotto alle diverse redazioni sono assai differenti. Il Boris non venne mai rappresentato nella sua versione originale (ur-Boris), è solo "riscoperta" recente. E' opera quindi, più aperta, mancante di una supervisione dell'autore alla pubblicazione della partitura. Discorso diverso per Don Giovanni. L'opera di Mozart (come quelle di Rossini, Bellini e Donizetti) prevede una serie di "alternative" dedicate a taluni interpreti: all'epoca il ruolo del compositore era diverso da come è oggi o ai tempi di Verdi e Wagner. La versione che si esegue consente il recupero di arie singole, pezzi chiusi, numeri, scritti espressamente per questo o quel cantante. Non si tratta di radicali revisioni dovute a ripensamenti estetici: Mozart NON riscrive Don Giovanni, aggiunge due arie ( nr. 10a e nr. 21b) ed un duetto (nr. 21a), e taglia due brani (nr. 20 e nr. 21) semplicemente per motivi di equilibrio interno. Non perchè ritenesse i nuovi pezzi migliori dei precedenti. Verdi fa tutt'altro: ripensa l'opera, la riscrive quasi del tutto! Si dovrà pur tener conto di tali ripensamenti. La versione del 1867 ha una sua validità, certo, e sarebbe stato forse più interessante, alla Scala, vedere quella. In 5 atti, in francese e con il balletto! Ma la versione in 4 atti è infinitamente più bella! E questo non lo dico io, ma Verdi! La versione del 1886 salva capra e cavoli...ma secondo me l'atto francese - pur musicalmente bellissimo - allunga "il brodo" e comprometta la tinta cupa che segna l'opera. La versione in 4 atti è compatta, tesa, drammatica. Perfetta e compiuta.<BR/><BR/>Ps: il problema dell'atto III (o II) è un pretesto. Verdi eliminò tutta la scena - coro, scambio mantelli e ballo - perchè l'uno necessario all'altro. Aggiungere lo scambio dei mantelli senza far seguire il ballo è follia (far seguire ad esso il preludio, poi, come farà Gatti) è puro scempio! Sul volume del Budden la cosa è ben spiegata (e pure Verdi riteneva che tolto il balletto, pure lo scambio di mantelli doveva essere cassato).<BR/><BR/>Pps: la versione in 4 atto con le danze in realtà non esiste autonomamente. Il fatto è che anche nella redazione in 4 atti dell'84 le danze compaiono come opzionali (non è esatto, infatti, dire che furono eliminate definitivamente). Verdi scrisse che potranno essere eseguite (ma in tal caso si elimini il preludio) nella forma completa e originale. Ergo detta versione è quella corrente. Non credo sia mai stata scelta.<BR/><BR/>Ppps: in merito alla lingua. Non sono assolutamente d'accordo sul fatto che si debba per forza rappresentare in francese e per diversi motivi:<BR/>1) opere in francese venivano eseguite solo in Francia: in tutto il resto d'Europa esse erano quasi sempre tradotte in italiano;<BR/>2) Verdi coinvolse i librettisti originali solo per comodità e per familiarità (oltre che per ovvi motivi contrattuali), ma era ben conscio che l'opera sarebbe stata rappresentata in italiano;<BR/>3) quando nel '72 rivide l'opera per Napoli, Verdi incaricò Ghislanzoni di risistemare alcune parti del libretto tradotto (traduzione che l'autore avallò e approvò)Gilbert-Louis Duprezhttps://www.blogger.com/profile/00188172687605394247noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-3653372109951089251.post-71885628143810381212008-12-03T22:32:00.000+01:002008-12-03T22:32:00.000+01:00Io rimango della mia opinione:la Scala avrebbe fat...Io rimango della mia opinione:la Scala avrebbe fatto bene a scegliere quest´anno la versione in 5 atti in francese,soprattutto perché a Milano non é mai stata eseguita.Sui rimaneggiamenti delle versioni Pretre a Venezia,Abbado a Milano e Pappano a Parigi,posso dire che in linea di principio sarebbe piú opportuno optare per una delle versioni esistenti e seguirla fino in fondo.Faccio notare peró che il problema si pone anche per altre opere.Per esempio il Don Giovanni si esegue normalmente in una versione che Mozart non ha mai immaginato.Lo stesso dicasi per il Boris Godunov dove spesso si esegue la versione 1874 senza i tagli apportati al finale del primo quadro del prologo e alla scena del convento di Novgorod e aggiungendovi la scena di San Basilio proveniente dalla versione 1869.Tornando al Don Carlo,l´ascolto dal vivo della versione 1866,quattro anni fa a Vienna,mi ha convinto che si tratta di una versione che ha una sua validitá e puó essere eseguita al pari delle altre.Posso aggiungere che qui in Germania si scarta decisamente la versione in 5 atti per un solo motivo:che il primo atto nel dramma di Schiller non esiste.Tra l´altro,Julian Budden,nel suo fondamentale studio sulle opere di Verdi,segnalava l´esistenza di una versione stampata in 4 atti e con le danze.Per concludere,secondo me il problema piú spinoso e la scena prima dell´Atto Terzo (secondo nella versione in 4 atti).Nella versione definitiva,abbiamo una pagina di altissima qualitá musicale come il Preludio,ma va perso uno snodo drammaturgico fondamentale come lo scambio degli abiti tra Elisabeth ed Eboli.<BR/>Un ultima aggiunta:anche nel predisporre la revisione,Verdi lavoró sul testo in francese.Pertanto sarebbe opportuno scegliere questa lingua anche eseguendo le versioni 1883 o 1886.<BR/>Salutimozart2006https://www.blogger.com/profile/00559761526001242960noreply@blogger.com