Dopo gli ammonimenti al pubblico arriva, puntuale, il forfait.
Dopo una prima periclitante, accolto dal pubblico con attonito silenzio il protagonista maschile dei Vespri siciliani ha ben pensato di arringare il pubblico tacciandolo di inciviltà, impreparazione e prevenzione nei di lui confronti ed è seguita, si dice, una seconda recita dove tutti erano belli, tutti erano bravi, tutti erano perfetti. A livello locale, su quotidiani e blog è seguita una pesante polemica. Poi, inesorabile, è arrivata la terza recita e il forfait del prescelto Arrigo. Allo sbaraglio della recita pomeridiana viene mandato un giovane studente di conservatorio neo diplomato o quasi, come se la parte di Arrigo potesse essere affrontata da un principiante. Chi effettua le scelte di casting, chi le accetta, sembra, tristemente, per il pubblico, aver dimenticato decoro e civiltà. Dimentica quello che era ben chiaro a tutti i cantanti e che di frequente hanno ricordato grandi artisti come Renata Tebaldi, Magda Olivero e Carlo Bergonzi, ossia che il pubblico prima di tutto deve essere rispettato. Rispetto, decoro, civiltà impongono per rispetto al pubblico e all'autore onestà e competenze di scelte, cognizione dei propri limiti e tanto, tanto, tanto silenzio. Come diceva un'altra grande, Ebe Stignani: "Un cantante vale solo per quel che fa sul palcoscenico". Vi relazioneremo sull'esito della serata. Come sempre qualche ascolto consolatorio.
Gli ascolti
Giuseppe Verdi
I Vespri siciliani
Atto I
Qual è il tuo nome - Giangiacomo Guelfi & Mario Filippeschi (1955)
Atto III
Sogno, o son desto? - Giorgio Kokolios Bardi & Enzo Mascherini (1951)
Colpo orrendo, inaspettato - Mario Ortica, Anita Cerquetti, Carlo Tagliabue & Boris Christoff (1955)
Atto IV
E' di Monforte il cenno...Giorno di pianto - Mario Filippeschi (1955), Mario Ortica (1955)
Addio mia patria - Mario Ortica, Anita Cerquetti, Carlo Tagliabue & Boris Christoff (1955)
Dopo una prima periclitante, accolto dal pubblico con attonito silenzio il protagonista maschile dei Vespri siciliani ha ben pensato di arringare il pubblico tacciandolo di inciviltà, impreparazione e prevenzione nei di lui confronti ed è seguita, si dice, una seconda recita dove tutti erano belli, tutti erano bravi, tutti erano perfetti. A livello locale, su quotidiani e blog è seguita una pesante polemica. Poi, inesorabile, è arrivata la terza recita e il forfait del prescelto Arrigo. Allo sbaraglio della recita pomeridiana viene mandato un giovane studente di conservatorio neo diplomato o quasi, come se la parte di Arrigo potesse essere affrontata da un principiante. Chi effettua le scelte di casting, chi le accetta, sembra, tristemente, per il pubblico, aver dimenticato decoro e civiltà. Dimentica quello che era ben chiaro a tutti i cantanti e che di frequente hanno ricordato grandi artisti come Renata Tebaldi, Magda Olivero e Carlo Bergonzi, ossia che il pubblico prima di tutto deve essere rispettato. Rispetto, decoro, civiltà impongono per rispetto al pubblico e all'autore onestà e competenze di scelte, cognizione dei propri limiti e tanto, tanto, tanto silenzio. Come diceva un'altra grande, Ebe Stignani: "Un cantante vale solo per quel che fa sul palcoscenico". Vi relazioneremo sull'esito della serata. Come sempre qualche ascolto consolatorio.
Gli ascolti
Giuseppe Verdi
I Vespri siciliani
Atto I
Qual è il tuo nome - Giangiacomo Guelfi & Mario Filippeschi (1955)
Atto III
Sogno, o son desto? - Giorgio Kokolios Bardi & Enzo Mascherini (1951)
Colpo orrendo, inaspettato - Mario Ortica, Anita Cerquetti, Carlo Tagliabue & Boris Christoff (1955)
Atto IV
E' di Monforte il cenno...Giorno di pianto - Mario Filippeschi (1955), Mario Ortica (1955)
Addio mia patria - Mario Ortica, Anita Cerquetti, Carlo Tagliabue & Boris Christoff (1955)
5 commenti:
Alla fine a Parma ha trionfato la Cenerentola, ossia il giovane tenore coreano, Arrigo "last minute", che ha avuto un bel successo personale. Pare che sia stato, per concorde giudizio del pubblico, assai migliore dell'infortunato titolare. Relata refero, ovviamente, in attesa di poter ascoltare, magari, una registrazione della recita di oggi pomeriggio.
Signori, questo è il Festival Verdi di Parma: un monumento al nulla, alla cattiva esecuzione di ciò che OVUNQUE viene meglio interpretato..il nulla del nulla. In una provincia peggiore della peggior provincia!!! Vergogna per tutti, a partire dal sovrintendente! Meli a casa: le Pro Loco dei comuni della bassa lombardia sanno allestire un Verdi migliore...vergognati!!!
Chissene... di Parma?
Fuori dall'Italia la gente sorride su queste cose e non dà importanza.
Peccato per i soldi dello stato sprecati.
Grazie degli ascolti splendidi!
Io non credo che Parma meriti questo.
E' una città che ama l'opera, disposta ad investire nel teatro, con rispetto ed amore per questa forma musicale.
Mi spiace che della ridente e solare provincia melomane si approfitti, che non si rispetti il pubblico, che ha incassato con civiltà e disponibilità ad offrire un'altra possibilità a chi , a mio avviso, non la merita per nulla.
Scambiare la bonomia e l'affabilità padana per stupidaggine di cui approfittare è l'errore in cui sono incappati gli artefici del festival, direzione ed alcuni cantanti.
vergona signori!
Non voglio giudicare Armiliato e consorte nei Vespri Siciliani di Parma perchè non c'ero. Comunque ho udito voci di compensi molto molto pesanti contro una prestazione molto discutibile. Non sarebbe male che il teatro (anzi i teatri), rendessero pubblici i compensi trattandosi di denaro pubblico e di situazioni economiche dei nostri enti lirici molto spesso fallimentari.
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