lunedì 29 giugno 2009

Aida in Scala, quarta puntata: le Aide "del boom economico" (1950-1966)

Gli anni tra il 1950 e il 1970 vengono solitamente ricordati come una sorta di “epoca d’oro” del teatro milanese. Mentre l’Italia viveva quello che è rimasto nella memoria collettiva come il periodo del “boom economico” (dopo le fatiche del lungo dopoguerra), anche i cartelloni scaligeri di quegli anni riflettevano quel rinnovato benessere e quella nuova opulenza. Scorrendo le stagioni susseguitesi in quei venti anni, ci si imbatte, effettivamente, in tutti i grandi nomi (direttori d’orchestra e cantanti: da Furtwängler a Karajan, dalla Callas alla Price etc..) che hanno segnato la storia dell’interpretazione musicale. Tra il ’50 e il ’70, Aida compare in cartellone ben sette volte: e ciascuna di esse, con cast (o almeno parte di essi) che oggi riempiono di amara nostalgia – soprattutto se confrontati con la cronaca di questi giorni. Va anche detto che trattasi di interpretazioni di Aida note al grande pubblico e per l'epoca relativamente recente e per la diffusione discografica, che tutte hanno avuto.

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venerdì 26 giugno 2009

Serie B a chi ?!? - settima puntata : Oralia Dominguez ed Elena Nicolai.

In questi giorni abbiamo avuto modo di riflettere sulla voce del mezzosoprano. Come blog abbiamo sempre ammirato e magnificato la perfezione e la sontuosità di Ebe Stignani, Sigrid Onegin, Ernestine Schumann-Heink, terribili termini di paragone persino per le più blasonate colleghe e soprattutto per le odierne dive delle scene. La storia del teatro ha però visto fra le sue protagoniste grandi mezzosoprani che, senza raggiungere la perfezione tecnica delle colleghe, hanno avuto degnissime carriere, svolte con professionalità invidiabile e magari avvalendosi di mezzi vocali del tutto ragguardevoli.

Vogliamo perciò dedicare alcune riflessioni a due voci di mezzosoprano che hanno calcato i palcoscenici internazionali in periodi diversi, con diversa natura ma simile repertorio: Oralia Dominguez ed Elena Nicolai.

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lunedì 22 giugno 2009

Lucrezia Borgia a Liège

Nella stagione 1854 agli Italiani ritornò, dopo dieci anni di assenza, Giulia Grisi. E vi tornò con la "sua" Semiramide. Le scrissero che non era quella di dieci anni prima, ma che era sempre la Grisi. Suprema, per espressione e per virtuosismo, ad onta del declino del mezzo.

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domenica 21 giugno 2009

Aida alla Scala: l'altro lato di Barenboim

Il terzo titolo verdiano della stagione scaligera è stato, sotto il profilo qualitativo, peggiore di quello che ha inaugurato la stagione. Se il Don Carlo inaugurale prestava il fianco a critiche, l’Aida di ieri sera era della medesima qualità. Ed i peggiori torti vanno imputati, anche in questo caso, alla direzione d’orchestra. Del sempre più imperante ed imperversante, quale direttore, solista e chissà quando regista, Daniel Barenboim.

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venerdì 19 giugno 2009

Aida in Scala, terza puntata: le Aide "di regime" (1931-1948)

Dopo l’annus mirabilis 1929, caratterizzato dalla compresenza di Giannina ed “Elisabetta” (così gli annali della Scala appellano la signora Rethberg), la schiava etiope tornò nella sala del Piermarini all’inizio del 1931, con un cast davvero prestigioso: Ebe Stignani come Amneris, Francesco Merli e Giuseppe Taccani nei panni di Radames e Carlo Galeffi quale Amonasro. Il ruolo del titolo fu affidato in alternanza a due cantanti che rappresentavano, declinandolo diversamente per sensibilità e capacità individuali, il medesimo cliché, quello della diva verista. Parliamo di Bianca Scacciati e Iva Pacetti. Entrambe toscane, interpreti di riferimento nel repertorio pesante (un titolo per tutti: Turandot, che la Scacciati tenne a battesimo al Covent Garden e che la Pacetti cantò fino alla vigilia del ritiro) in quanto dotate di voci torrenziali o comunque assai potenti e di una spiccata propensione a piegare il dettato musicale alle esigenze dell’espressione, la quale doveva essere in primo luogo caratterizzata da un’altissima temperatura drammatica. Sarebbe quindi lecito aspettarsi un canto, che fosse la negazione assoluta del dettato verdiano e insomma il travisamento più completo di un personaggio dolente e intimo come Aida. Ascoltando la grande scena del primo atto ci si accorge che le cose non stanno proprio così.

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mercoledì 17 giugno 2009

Aida in Scala, seconda puntata. Arangi Lombardi e Rethberg


Era l’aprile del 1929, il nero ’29 in cui Wall Street sarebbe crollata di lì a sei mesi, quando il Teatro alla Scala di Milano, sotto la bacchetta di Arturo Toscanini, allestì per sei sere una produzione leggendaria di Aida, con Aureliano Pertile e Francesco Merli, Carlo Galeffi, Elvira Casazza e Albertina dal Monte, protagoniste principali due Aide fondamentali nella storia del canto, Giannina Arangi Lombardi ed Elisabeth Rethberg.
Due protagoniste opposte e simili al tempo stesso, una voce calda e completamente mediterranea la prima, chiarissima e scintillante la seconda.

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lunedì 15 giugno 2009

Il mito della primadonna: Amneris

Il volume "Il melodramma italiano dell’Ottocento", studi e ricerche in onore di Massimo Mila (Einaudi 1977) principia con un saggio, autore Nino Pirotta, dal titolo “Semiramis e Amneris, un anagramma o quasi”. Titolo accattivante, il contenuto del saggio, poi, sta nel solco della tradizione, ovvero della ricerca degli esotici precedenti, ispiratori di Ghislanzoni e Verdi. Semiramis, in effetti, è un precedente un poco più fantasioso della Selika dell’Africaine.

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