lunedì 31 agosto 2009

Guglielmo Tell

Lo sceltissimo pubblico che riempiva la Salle Peletier dell’Académie royale de musique, la sera del 3 agosto del 1829, assistette ad un evento irripetibile (per importanza storica e per valore artistico): andava in scena Guillaume Tell, ultima opera teatrale di Gioachino Rossini. L’evento – atteso da tempo e già rinviato, a causa di alcuni ritardi nelle prove, posticipate più volte in ragione dell’inaspettata e sfortunata maternità della Cinti-Damoreau (voluta dall’autore per il ruolo della protagonista femminile), e interrottesi, poi, per un’improvvida raucedine della stessa, nonchè dalla ritardata concessione, da parte del governo francese, di quel vitalizio (unitamente al rinnovo, stavolta perpetuo, del prestigioso incarico di Compositeur du Roi et inspecteur Général du chant) a cui l’autore aspirava (legittimamente) quale ricompensa per gli alti servigi resi alla cultura musicale parigina, e come condizione imprescindibile per la consegna dell’opera (più volte minacciandone il ritiro, stanti le lungaggini della burocrazia d’oltralpe) – segnò, di fatto, il definitivo ritiro dalle scene dell’autore.

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domenica 30 agosto 2009

Spigolature da melomani, questioni da filologi

L’edizione critica di Zelmira, curata da Helen Greenwald e Kathleen Kuzmick Hansell (Fondazione Rossini 2005), illustra chiaramente i connotati di quella che fu la cosiddetta “versione di Parigi”, rappresentata nel 1826 al Théâtre des Italiens, protagonisti G. Pasta, G.B. Rubini, M. Bordogni e A. Schiassetti. Versione riproposta quest'anno al Rossini Opera Festival.
Presi da una certa curiosità, in compagnia del buon amico Tamburini, abbiamo consultato l'edizione critica, dalla quale abbiamo dedotto quanto segue.
Per punti:

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venerdì 28 agosto 2009

I venerdì di Wagner: Estate 2009 - Quando Bayreuth fa rima con provincia

Per Bayreuth il 2009 rappresenta un anno di transizione, un’edizione che serve alle due sorelle Wagner a stabilire le basi della nuova gestione in tandem che avrà il suo giro di boa il prossimo anno con la nuova produzione di “Lohengrin” con Jonas Kaufmann, Annette Dasch (e già la scelta di quest’ultima appare discutibile, ma staremo a sentire) ed Evelyn Herlitzius diretti da Andris Nelson e con la regia curata dello “scandaloso” Hans Neuenfels.

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martedì 25 agosto 2009

Grandi concerti di canto: Martine Dupuy, Nizza 1986

Agli insulti, si sa, non si deve reagire con l'insulto.
Poco tempo fa nella nostra chat un insipiente, che cercava rissa con alcuni di noi, che mai né qui né altrove hanno celato la propria ammirazione per Mademoiselle Dupuy, ha definito la cantante come capace solo di emettere suoni afoni o giù di lì.

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domenica 23 agosto 2009

Moïse et Pharaon a Salzburg

La ORF ha trasmesso in questi giorni il grande successo salisburghese di Riccardo Muti in Moïse et Pharaon di Rossini, opera in cui lo avevamo già ascoltato a Milano, al Teatro Arcimboldi.
L’evento musicale è stato accompagnato da svariate interviste al Maestro, certo affascinato da quest’opera, nella quale ha affermato di ritrovare certe ascendenze di Cherubini, Spontini e Gluck, sue antiche passioni.

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sabato 22 agosto 2009

Hildegard Behrens: un ricordo non solo wagneriano

Per molti wagneriani, Brünnhilde è tornata nel Walhalla.
Hildegard Behrens, la grande Brünnhilde, e non solo, degli anni ’80 ci ha lasciati pochi giorni fa.
Una notizia che personalmente mi ha fatto rivivere nella mente tutte le fasi del mio rapporto con la sua voce e con la sua arte scenica.

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venerdì 21 agosto 2009

I venerdì di Wagner: Giulia Grisi intervista Marianne Brandt (quarta parte)

Giulia Grisi: Arriviamo al ventesimo anniversario del Ring…

Marianne Brandt: Nel 1896 Bayreuth era diventata una meta obbligata ed era vista con rispetto dalla stampa e dal pubblico mondiale e la presenza dei cantanti stranieri aveva avuto grande eco nonostante le critiche dei conservatori tedeschi e razzisti xenofobi, che vedevano il Festival come una fabbrica di soldi.
In quell’anno si celebrava il ventennale della prima del Ring e Cosima decise di mettere in scena finalmente la monumentale opera del marito, omettendo dalla programmazione il Parsifal.

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