lunedì 29 novembre 2010

Firenze: l'avvilente destino della "Forza"

“La forza del destino” condivide con “Un ballo in maschera”, e altre opere verdiane e non solo, il destino, oggi, di essere purtroppo irrappresentabile. Non siamo solo noi a dirlo: lo dicono i fatti, l’esito fallimentare sul piano artistico e musicale delle recite, le voci, ormai è la regola, inadeguate.

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sabato 27 novembre 2010

800.000 Auguri, Maestro Donizetti!

Per celebrare il traguardo degli 800.000 ingressi vogliamo regalarci un “concerto donizettiano”. Oggi, che si parla (e si straparla) di melodramma e belcanto, che si inventano (o si uccidono) festival e rassegne varie dedicate alla riscoperta o alla diffusione di repertori che non avrebbero, in realtà, alcun bisogno di promozione (soprattutto se effettuata con così scarsa professionalità e rispetto), resta sostanzialmente ignorata la figura di Gaetano Donizetti. Il compositore bergamasco – che più di ogni altro, oggi, necessiterebbe di uno spazio a lui dedicato, di un’accademia che indaghi tra le pieghe nascoste del suo vasto catalogo, di una seria indagine filologica sulla sua opera, di un ripensamento generale del modus esecutivo – incarna il nostro melodramma: con i suoi slanci, le sue debolezze, la sua arte, il suo mestiere. Donizetti, assai più di Bellini e del primo Verdi (per non citare i tanti minori), codifica il linguaggio che assumerà l’opera italiana dell’800, ne declinerà le forme, segnerà i suoi confini. Smarcandosi dall’ormai stanco canone rossiniano, importerà in Italia (anche inconsapevolmente) i primi accenti di quel romanticismo che in Europa era già ampiamente diffuso (e già aveva dato i primi grandi risultati artistici). Compositore in bilico tra artigianato ed ispirazione, dalla penna facile e dall’ineguagliabile istinto teatrale, ha saputo creare un linguaggio nuovo che ha condizionato la nostra musica sino al Verdi di Otello. A lui, nato un 29 novembre (che vogliamo immaginare freddo come questo, spruzzato di neve, chiuso e lombardo) di 213 anni fa, dedichiamo questo piccolo concerto, con quelle voci che rappresentano quella “civiltà del canto” che ancora possedeva il gusto di porgere la frase, di variare l’accento, di sfiorare le note, di eseguire con intelligenza (schivando le volgarità e le sbracature con cui l’allora trionfante verismo appiattiva e falsificava ogni repertorio)...che, insomma, possedevano quello stile di cui vive e si nutre il melodramma.

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venerdì 26 novembre 2010

Vittorio Grigolo: The Italian Tenor

L’industria del disco e i grandi teatri, universi che dovrebbero esser paralleli e sono, invece, sempre più comunicanti, ma quasi mai per offrire al pubblico un prodotto minimamente degno di interesse, preso verosimilmente atto dello stato di decozione in cui versano alcuni celebrati, sebbene ancor giovani, tenori, non perdono l’occasione di creare un nuovo astro Vittorio Grigolo, già Duca di Mantova nel Rigoletto televisivo Andermann/Domingo. Come ognun sa il divo non può esistere senza il disco e viceversa, ed ecco quindi che il mercato provvede a confezionare questo album, dedicato nel titolo al tenore italiano e incentrato su alcune delle più significative pagine del melodramma da Donizetti a Puccini, dall’ambito del lirico leggero a quello del lirico puro, al lirico spinto.

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mercoledì 24 novembre 2010

Modi diversi di fare opera: Madama Butterfly al Regio di Torino vs. la Forza del Destino al Maggio Musicale fiorentino

Due note doverose a valle dell’ascolto radiofonico della Forza del Destino da Firenze, ieri sera, di cui vi dirà poi nel dettaglio la nostra Marianne Brandt, e della Madama Butterfly torinese di qualche giorno fa. Il confronto si impone per il divario qualitativo, rilevato tra le due produzioni, la prima affidata a grandi nomi blasonati quelli dello “star system”, bacchetta in primis, la seconda a professionisti di buon livello, affatto divi.

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martedì 23 novembre 2010

Il soprano prima della Callas, quattordicesima puntata: Rosa Ponselle

La qualità vocale preziosa ed unica, la conseguente sfolgorante carriera e la fama, che ancor oggi investe Rosa Ponzillo, in arte Rosa Ponselle, sono uno dei miti più duraturi dell’opera. E con moltissime ragioni. Maria Callas medesima sempre dichiarò di essersi appassionata al melodramma grazie all’ascolto delle registrazioni di Rosa Ponselle e di essersi inspirata a lei.
Mai cantanti, a parte una misurata comunanza di repertorio, furono più differenti.

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domenica 21 novembre 2010

Gianni di Parigi da Martina Franca

Nel luglio scorso il Festival della Valle d’Itria ha proposto il donizettiano Gianni di Parigi. La prevista diretta radiofonica non ha avuto luogo a causa di un violento temporale, che ha costretto a procrastinare di ventiquattro ore la prima delle due recite in cartellone. Mesi dopo, nel pieno di un autunno grigio e piovoso, Radiotre recupera e trasmette, con poca o punta pubblicità, la registrazione di quel Gianni. Che diviene ora, a festival concluso, lo spunto per alcune riflessioni. Riflessioni che non investono tanto la pochezza dell’esecuzione (pochezza comprensibile e scusabile, almeno in parte, qualora si consideri il carattere “studentesco” della rappresentazione, affidata per l’appunto a interpreti all’esordio o quasi nella carriera professionale), quanto il senso e l’utilità di una siffatta riproposta.

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venerdì 19 novembre 2010

Impariamo

Studente liceale nell’incontro con la lirica monodica non provai nessun interesse per Saffo ed Alceo, in vetta alle preferenze degli studenti, pure quelli “somari”. La mia preferenza andava a Solone in particolare al frammento Diehl n°22 , che contiene il pentametro ”invecchio sempre imparando molte cose”.
Non ho la presunzione di avere imparato alcunchè, solo di averci provato. Anche troppa presunzione, qualcuno puntuale replicherà. Nella vita si deve, almeno, provare ad imparare.

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mercoledì 17 novembre 2010

Le cronache di Giuditta Pasta - Matti Salminen in concerto a Berlino

Cari amici e carissimi nemici del blog,
la diletta Giuditta Pasta ci regala un'altra delle sue cronache. In italiano, per la prima, ma speriamo non l'ultima volta. E in vista della consueta novena pre-ambrosiana, la nostra collega "porta su la voce" parlandoci di canto wagneriano - ma non solo - e recensisce, nello specifico, il recente concerto berlinese di Matti Salminen.
Buona lettura e ottimi ascolti.

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lunedì 15 novembre 2010

Modena: "Maria Stuarda" ancor superba e fiera

Un’antica pratica della Chiesa Cattolica cinque-secentesca, poi caduta in disuso e ai giorni nostri cancellata, affermava che l’elezione di un Papa poteva avvenire per acclamazione unanime dei cardinali elettori. Nonostante ci siano numerose ed evidenti differenze tra il Teatro Pavarotti di Modena e la vaticana Cappella Sistina, soprattutto in coloro che la frequentano, oceanica, calorosa e unanime è stata l’acclamazione che il pubblico modenese, durante la prima di “Maria Stuarda”, ha tributato alla grandissima Mariella Devia, non solo incoronata sovrana della serata.

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