giovedì 29 luglio 2010

Il concerto di canto: Renata Scotto alla Carnegie Hall (1972)

Il concerto di questo fine luglio, in attesa dell'agosto "caldo", è dedicato ad una paradigmantica dicitrice: RENATA SCOTTO.

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martedì 27 luglio 2010

Ultimo fandango a Siviglia: Don Giovanni dal Festival d'Aix-en-Provence

E' trascorso qualche giorno dalla diretta ARTE del Don Giovanni dal Festival d'Art Lyrique d'Aix-en-Provence. Produzione ovviamente prestigiosissima anche e soprattutto nella firma registica, requisito imprescindibile per l'opera e per il pubblico che "contano", oggi come oggi. Una diretta accolta, nel suo divenire e al termine, da imbarazzati silenzi e copiosi fischi della sceltissima platea, che ha replicato, con maggiore foga, il dissenso testimoniato l'anno scorso in occasione dell'Idomeneo, spettacolo parimenti "intelligente".
Anche noi brutti cattivi e ovviamente ignorantissimi del Corriere abbiamo seguito la diretta e avremmo alcune cose da osservare. Per evitare lungaggini, e anche per condividere con altri la "gioia" della rinnovata audiovisione e riflessione su quanto visto e ascoltato, ci siamo divisi i compiti. Cedo quindi la parola alle colleghe C. Marchisio (che ci parlerà del protagonista, del Commendatore e di Zerlina) e Brandt (che si occuperà invece di Leporello, Don Ottavio, Donn'Elvira e Masetto) e ritornerò in chiusura per dire due parole su Donn'Anna (anzi, facciamo tre, perché una la dico subito: spaventosa), nonché sulla direzione e la regia. - A.T.

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domenica 25 luglio 2010

Lohengrin: un borghese piccolo, piccolo

Il Festival di Bayreuth quest’anno si aprirà con un’attesissima nuova produzione di “Lohengrin” curata dal regista Hans Neuenfels e la direzione di Andriis Nelsons; ma la vera attrazione di questa inaugurazione sarà la presenza nel ruolo del titolo del “primo tenore del mondo”, ovvero quel Jonas Kaufmann che ultimamente abbiamo ascoltato come Werther, Don Carlo, Don José e Cavaradossi.
In attesa del suo debutto sulla Sacra Collina, che avverrà a minuti e sicuramente sarà sensazionale e di una portata tale da invertire, come minimo, i poli terrestri, prepariamoci all’invitante avvenimento, analizzando il suo primo approccio con il cavaliere del cigno contenuto in un DVD, tratto da uno spettacolo monacense del 2009, che la Decca ha prontamente immortalato.

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venerdì 23 luglio 2010

Saggio di fine anno al Comunale di Bologna

Il Comunale di Bologna affida come di consueto ai propri cadetti l'onore e l'onere dello spettacolo estivo. Le passate stagioni i titoli prescelti erano stati L'Olimpiade di Leonardo Leo e Madama Butterfly. Quest'anno, modestia e prudenza hanno consigliato alla dirigenza felsinea di orientare gli allievi della locale Scuola dell'Opera verso titoli un poco più abbordabili: la Serva padrona e un'operetta di Offenbach, Pomme d'Api. Titoli peraltro deliziosi e degni di grande considerazione, e che esigono organici e abilità vocali ed espressive, che con maggiore facilità possono trovarsi in un "vivaio" ovvero conservatorio di livello almeno accettabile.

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mercoledì 21 luglio 2010

Norma A.D. 1910

Norma un secolo prima di Cecilia Bartoli. Confessiamo: era un pensiero che a prescindere dall’improvvido approdo della diva ci incuriosiva e proprio con quella data 1910, perché il 1910 sancisce la transizione fra canto ottocentesco e canto verista. Da quella data in poi il filone del canto ottocentesco sarà, anche se costante, sotterraneo, predominate quello verista.

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lunedì 19 luglio 2010

Storia di una falsificazione: la scomparsa della Médée di Cherubini.

La seconda parte del nostro doveroso omaggio a Luigi Cherubini – nel 250° anniversario della nascita – non poteva che essere dedicato alla sua più celebre e celebrata composizione teatrale: Médée. L’opera, progettata fin dal 1792 (ma poi temporaneamente abbandonata, a favore di Eliza ou Le Mont Saint-Bernard), ebbe la sua prima rappresentazione il 13 marzo del 1797, al Théatre Feydeau di Parigi, con Julie-Angélique Scio nel ruolo della protagonista e Pierre Gaveaux in quello di Jason. L’accoglienza fu tiepida: del resto Cherubini si stava spingendo, forse, troppo “in là” rispetto alla sua epoca, richiedendo al pubblico un impegno, uno sfrzo e un'attenzione che non era ancora disposto a concedere. La Médée in effetti risultava essere, alle orecchie di un pubblico abituato a tutt'altro, una creazione del tutto nuova, sfuggente e sconosciuta, un ibrido inclassificabile nella rigida regolamentazione delle leggi francesi che presiedevano il teatro, codificandolo in generi chiusi e all'apperenza incomunicabili tra loro.

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sabato 17 luglio 2010

Le cronache di Carlotta Marchisio - Il barbiere di Siviglia alla Scala, seconda recita... nessuna novità!

Credevamo di esserci perse per Milano, lunedì sera, la sottoscritta e un paio di amiche sue. Abbiamo inizialmente preso le distanze da ogni responsabilità personale e incolpato sull’unghia la topografia, tant’è che ci siamo da subito chieste se per beffa del caso via Marconi fosse stata trasferita in via Dante e la stessa Via Dante, con una rotazione improvvisa di novanta e passa gradi, avesse preso il posto di via Marconi; quasi che il “Piccolo Teatro”, in pausa estiva, avesse deciso di ospitare una tantum un’opera scaligera. In altre parole, ci siamo domandate se questo Rossini in cartellone fosse stato epurato dal canto e rappresentato in forma di prosa, un po’ come successe nel ’92 al “Teatro delle erbe”. Purtroppo, va da sé, non c’è stato alcuno sconvolgimento cartografico né tantomeno una perdita improvvisa d’orientamento da parte nostra. Eravamo alla Scala e abbiamo assistito alla seconda recita del Barbiere di Siviglia…

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giovedì 15 luglio 2010

Scusi, dottor Celletti

Gentile dottor Celletti,
oggi inizia la trentaseiesima edizione del festival della Valle d’Itria, il Suo festival, il suo “gioco”. Quel gioco che tutti i melomani vorrebbero avere perché teatri e “bar Sport” sono uguali e nei primi noi italiani siamo tutti direttori artistici e soprintendenti mentre nei secondi allenatori della nazionale e della locale squadra.
Voglio immaginare che nella Sua attuale dimensione in cui si trova stia parlando di canto con Francesco Lamperti o discutendo sui suoni aperti al centro con Emma Carelli, che continuo ad immaginare, risponderà con la partenopea partecipazione e protervia, che conosciamo e dalle registrazioni e dalla aneddotica.

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