martedì 29 giugno 2010

Stagioni 2010-11: Regio di Torino e Verdi Festival

Modello di efficienza teatrale italiana, il Teatro Regio di Torino ha già pubblicato la sua stagione 2010-11 in anticipo sugli altri teatri di pari livello. Il Regio di Parma, da parte sua, ha reso nota da qualche giorno, con una conferenza stampa romana, i titoli del Verdi festival autunnale. Commentiamo insieme le due stagioni perché quella sabauda contempla, di fatto, una sorta di mini festival Verdi al proprio interno, annoverando ben tre titoli del maestro di Busseto su sette produzioni in cartellone.

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domenica 27 giugno 2010

Aida dal Covent Garden alla BBC.

Contrariamente a quanto decantato dalle maggiori riviste italiane, la recente produzione di Aida al Covent Garden è stata quello che si suol dire un "flop". E mica solo per il gusto pacchiano di Mc Vicar, ma e soprattutto per un cast che non ha retto in nulla o solo in parte le aspettative della vigilia.
Attesissimo il debutto di Marcelo Alvarez, ma anche la prova di Micaela Carosi.
Essendo che l'estate avanza e con essa la calura, nessuno ha avuto l'ardire di accollarsi l'ascolto integrale della serata: un atto per ciascuno ci è parso la sola cosa fattibile con la temperatura di oggi. E per maggior obiettività e pluralismo di giudizio.

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venerdì 25 giugno 2010

Faust: il terzetto finale

Cari amici ,
lo sciopero continua ed il Faust a Milano è ancora sospeso.
Poco male: eccovi una consolazione per voi che siete rimasti fuori dal teatro col biglietto in mano. E per noi che lo abbiamo visto! Una Antologia di straordinari terzetti finali, esecutori leggendari in prove maestre.

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mercoledì 23 giugno 2010

Le recensioni di Semolino: La Donna del Lago a Parigi

Cari amici,
eccovi il fedele resoconto del nostro Semolino sulla recita di Donna del Lago del Parigi di venerdì ultimo scorso.Spettacolo di punta della stagione parigina e non solo, cui non potevamo mancare per soddsfare la vostra curiosità.

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lunedì 21 giugno 2010

Edgar al Comunale di Bologna

Venerdì nel teatro felsineo ha debuttato l'ultimo titolo prima della pausa estiva: Edgar, seconda opera di Puccini, scelta invero poco consona a un weekend di tarda primavera, sia pur umido e uggioso.

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sabato 19 giugno 2010

600.000 contatti! Philine a 78 giri.

Torniamo all’antico per festeggiare i vostri 600.000 ingressi, gli ultimi 100.000 addirittura in tre mesi !!
Completiamo gli ascolti delle nostre Titanie con un gruppetto di grandissime dame della storia dell’opera, scatenate esecutrici di staccati, trilli e sestine. Una vera Scuola dell’Opera.

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Faust alla Scala di Milano

Altra serata inFAUSTa alla Scala di Milano: continuiamo a discendere una china, apparentemente senza fondo. Nel calendario lirico ambrosiano giugno è diventato il mese dell’orrore: l’anno passato l’Aida di Baremboim, quest’anno il Faust. Per l’anno prossimo Attila già bene apparecchiato per stare in linea con questi due spettacoli.
Il cast era scadente sulla carta, lo si sapeva: però il signor Nekrosius ha pensato bene di collocare gli interpreti in uno spettacolo fallimentare, e così tutto è stato assolutamente perfetto per dar luogo alle ire del pubblico.
Solo Irina Lungu è andata controcorrente, dispensando un po’ di canto, pertinenza interpretativa e grazia scenica, che le sono valsi i soli consensi unanimi di una serata disastrosa, noiosa, soprattutto e protrattasi sino a tarda ora.
Mandare in scena il Faust senza Faust e Mefistofele è impresa straordinaria per un grande teatro di nome, una vera rarità!

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giovedì 17 giugno 2010

Le cronache di Barbara e Carlotta Marchisio - «Tu ne chanteras plus?»: “Les contes d’Hoffmann” a Parigi

Il cartellone è acqua passata. Con amarezza, ne prendiamo atto. Prevedere l’esito di una serata operistica magari partendo dal cast scritturato è roba d’altri tempi, parte di quella frequentazione attiva dei teatri che risiede oramai nella memoria di nostalgici loggionisti e sinceri appassionati. Ora, per farsene un’idea, bastano gli aneddoti sui discorsi e le frasi rubati nei foyer, in coda ai costosissimi bar, oppure, se si è fortunati, origliando il commento del vicino di posto, durevole vezzo di anziane e giovani signore. Questa volta, al fianco mio e di Barbara, un giovane spettatore chiede alla compagna «Qui va jouer, ce soir?». Lapidario quando innocente interrogativo che la dice lunga sulla predominanza, nel gusto collettivo e general-generalizzato, del coté scenico e interpretativo su quello esecutivo e tecnico, tendenza per altro accentuata quando vengono allestite opere come Les contes d’Hoffmann, che hanno nella stessa partitura una consustanziale dose di “teatro”. Peccato che nell’opera lirica, per quanto possa sembrare accessorio, si debba anche cantare. Ed è qui che l’asino casca. Giù giù, questa volta, laddove poche volte gli è stato dato arrivare…

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