domenica 30 marzo 2008

Basta il nome !

E’ ormai consuetudine sentire dire nei nostri teatri d’opera che BASTA IL NOME, quasi come una volta, quando la pubblicità diceva BASTA LA PAROLA, dopo aver nominato un celebre….confetto lassativo. Potreste ben accusarci di riprendere l’analogia tra etichette farmaceutiche ed etichette operistiche, ma effettivamente pare che l’opera sia ormai, di fatto, omologata anche negli slogan al mondo del commercio, sostituita, in toto, la legge del “metallo portentoso” a quella dell’arte.

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venerdì 28 marzo 2008

Il mito della primadonna: Lady Macbeth

Il luciferino personaggio di Lady Macbeth non fu propriamente una riscoperta di Maria Callas, protagonista del melodramma verdiano il 7 dicembre 1952, anche se quella ripresa segnò un nuovo ed ininterrotto corso per questo titolo, propiziato in primo luogo da grandi direttori d’orchestra, a partire da de Sabata e Kleiber padre, Gui sino ai recenti Abbado e Muti.
Sia pure con l’indispensabile concorso di una grande prima donna. Perché senza una protagonista di elevato livello tecnico ed interpretativo la riproposta di Macbeth è perdente in partenza.
Senza proporre classifiche Maria Callas, Leyla Gencer, Shirley Verrett e Ghena Dimitrova sono state per pubblico e critica le Lady Macbeth di riferimento. Le prime tre ampliamemte documentate in registrazioni di facile reperimento. Quindi le omettiamo negli ascolti.
Non sono state, però, le sole. La discussione è aperta e costante circa le grandi protagoniste. Alla discussione contribuisce in larga misura la storia compositiva dell’opera e sopratutto una malintesa interpretazione degli scritti verdiani circa le qualità vocali richieste alla protagonista femminile nell’ottica dell’autore.

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giovedì 27 marzo 2008

Il tenore prima di Caruso e del Verismo, parte IV: Anselmi, Garulli, Giraud.

Le categorie di appartenenza dei due più famosi tenori italiani prima dell’avvento di Caruso, Francesco Tamagno e Fernando de Lucia sono indiscutibili e fra loro incomunicabili. Le cose non cambierebbero se considerassimo due miti francesi del tenorismo come Leon Escalais ed Edmond Clement.

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lunedì 24 marzo 2008

Così fan tutte a Parma: siamo in braghe di tela!


La vera novità e motivo di interesse di questo Così fan tutte pasquale è il forfait del direttore Attilio Cremonesi, discepolo di René Jacobs, filologo di fama e specialista di musica antica. Forfait, a quanto pare, fortemente desiderato dalla direzione del teatro e invocato dall'intero cast. Lo ha rimpiazzato all'ultimo Marco Zambelli, la cui prova appare ingiudicabile, non essendo possibile stabilire quanto di Cremonesi sia rimasto nella sua direzione. Abbastanza, a giudicare da fioriture interpolazioni e cadenze "baroccare" udite in orchestra e sul palco, ora piacevoli ora meno (vuoi per quello che sono, vuoi per come vengono eseguite). L'orchestra non ha suonato bene: attacchi sporchi, vere e proprie stecche segnatamente degli ottoni, una generale piattezza nelle dinamiche e nei colori, sfasamenti con i cantanti inaccettabili persino in prima prova d'assieme. E' preoccupante che l'orchestra di uno dei più importanti teatri italiani, dopo un mese di prove, annaspi in un'opera di Mozart. Che cosa combinerebbe alle prese con una qualsiasi partitura di Richard Strauss?
Quanto ai cantanti, abbiamo avuto una volta di più la prova che anche Mozart, ormai, rientra nel novero degli autori considerati "ineseguibili". In effetti è dura eseguire Mozart quando mancano i requisiti minimi dell'arte del canto, a cominciare dalla voglia di cantare.

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domenica 23 marzo 2008

Inneggiamo!!!



Tante uova ! Tante sorprese ! Tanti auguriiiii !!!

Che c'è di meglio per festeggiare insieme della Pasqua di Mascagni con una grande grande Grace d'annata???!
Vi auguriamo tanta felicità e tanta buona musica.

GG & friends

P. Mascagni - Cavalleria Rusticana
Inneggiamo, il Signor non è morto - Grace Bumbry

sabato 22 marzo 2008

La buona Pasqua: Teresa Berganza alla Scala (1975)


Quando entrava in sala per tenere un concerto T.B. appariva una signora di misurata statura sorridente ed elegante. Il sorriso era misurato come pure l’eleganza del vestire. Misura ed eleganza, d’altra parte, erano le autentiche sigle di T.B. Non solo quale concertista. I programmi avevano temi fissi: le arie antiche del Parisotti, la musica da camera in ogni lingua, fosse russa, tedesca, francese o italiana, e, naturalmente, il folklore spagnolo ove la zarzuela spesso aveva parte preponderante. Misura ed eleganza: perché T.B. non si è mai fatta prendere da foje filologiche da baroccari e baracconi, quali oggi praticati da molte sue colleghe, che malamente la imitano nell’emissione, tanto meno da manie pseudoculturaloidi, che, postulando la superiorità della produzione liederistica, ne infliggono una ventina di brani ad un pubblico poco avvezzo ad idioma e cultura di Goethe. Misura ed eleganza: perché i brani del folklore non avevano alcunché di rumoroso per un malinteso esser popolare, ma erano, com’è giusto, la Spagna proposta da un’elegante señora madrilena.

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giovedì 20 marzo 2008

Ciro in Babilonia, ma di Rossini.


La proposta di Ciro in Babilonia a Parigi è spunto per articolate riflessioni.
Quella circa l’esecuzione la lascio all’amico Duprez, come lascio a lui ogni riflessione e dovuto improperio sul fatto che gli impuniti baroccari abbiamo deciso di impadronirsi anche di Rossini, non contenti dello scempio che hanno fatto del repertorio barocco.

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martedì 18 marzo 2008

Il Requiem verdiano a Bologna

Misteriosi permangono i motivi che hanno spinto la sovrintendenza bolognese a realizzare in forma semiscenica il Requiem verdiano, che mai fu pensato dal suo autore per la scena. Ugualmente oscure le ragioni che hanno portato all'ingaggio di Pier'Alli, autore di un "progetto visivo" che consiste essenzialmente nell'inserzione di un velo semitrasparente fra orchestra e coro, su cui vengono proiettate immagini digitali che mescolano forme geometriche e icone più o meno sacre: un Cristo-Tetris di scarsa originalità e dubbio gusto. L'interesse della serata, come è chiaro, risiede altrove. In primis nella possibilità di ascoltare dal vivo Daniela Dessì, a poco più di un mese dal debutto in Norma e in una parte che, pur diversissima da quella della sacerdotessa druida, richiede come quella notevole ampiezza strumentale, accento tragico e sovrano controllo delle dinamiche.

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lunedì 17 marzo 2008

Stabat Mater di Rossini alla Scala

Avvezzo da lunga data a dirigere il capolavoro rossiniano e per certo memore delle eccellenti prestazioni vocali di alcuni suoi colleghi di un tempo, Riccardo Chailly ha trovato il coraggio (...o forse anche l'orecchio....) mancatogli durante le prove del Trittico, dimettando metà del cast dopo la prima prova di sala. Così sono approdati a queste recite il soprano Svetla Vassileva al posto di Eva Mei ed il basso Mirco Palazzi al posto di Simone Alberghini. Licenziamento che peraltro non ha migliorato sensibilmente la qualità generale delle parti soliste dello Stabat, composizione sacra ma dal carattere sempre fortemente belcantista, more Rossinano solito.

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venerdì 14 marzo 2008

Wozzeck, Berg e la Scala

Domenica 9 marzo, ho assistito all’ultima recita scaligera del Wozzeck di Alban Berg. Nel dare un breve resoconto della serata, ne approfitto per alcune considerazioni di carattere generale, in merito all’attuale stagione lirica del teatro milanese, giunta ormai a mezza via della sua parabola, e alle linee guida sottese alle scelte culturali e di repertorio della nuova sovrintendenza. Sull’opera non voglio dilungarmi: ritengo Wozzeck uno dei capolavori del teatro novecentesco, e come tale andrebbe trattato. Lavoro di grande ricchezza e suggestione che abbisogna di un’orchestra di veri virtuosi e di un direttore di grande sicurezza e di idealità interpretative, fatte di scelte anche drastiche e di approccio problematico al testo (straordinariamente aperto ad una molteplicità di interpretazioni: da quella tardoromantica di Mitropoulos a quella più lirica e straussiana di Bohm, da quella fortemente analitica dalle trasparenze quasi cameristiche di Boulez alla visione drammatica e asciutta di Abbado).

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giovedì 13 marzo 2008

Il Trittico: qualche riflessione e un po' di ristoro per le nostre orecchie!

L’allestimento, non certo soddisfacente sotto il profilo vocale del Trittico, ci ha indotti a proporre ascolti tratti dalle tre opere pucciniane.
Va premesso che spesso sono state rappresentate separatamente e che l’unita pensata dagli autori non è, poi, così irrinunciabile.

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martedì 11 marzo 2008

Il Dissoluto Impunito, ossia Don Giovanni nelle revisione di Jacobs

Questo ultimo Don Giovanni, segna la conclusione del ciclo Mozart/Da Ponte nell’interpretazione di René Jacobs (e, almeno temporaneamente, chiude la serie delle sue incisioni mozartiane: pare, infatti, che i prossimi impegni dell’instancabile direttore belga, siano rivolti a Handel – si bisbiglia un nuovo Giulio Cesare – e Cavalli, salvo che le sue attenzioni si spostino bruscamente sul nostro Rossini, circostanza che, mi auguro, gli dei della musica scongiurino). Con questa incisione, si compie anche la completa barocchizzazione di Mozart.

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