mercoledì 30 luglio 2008

Schrott - Disco Decca

Esce in questi giorni il disco di Erwin Schrott. Marchio Decca. La casa discografica, parlando della corda di basso, di Ghiaurov e, in parte, di Ramey.
Abbiamo ascoltato sul sito del cantante la preview del disco.
Abbiamo deciso dal parziale ascolto di non acquistare il disco.
Abbiamo, però, deciso, per consentire a chi ci legge di continuare a giudicarci passatisti e nostalgici, di offrire le medesime pagine musicali, che vanno da quelle per basso baritono a quelle per basso profondo, nell'esecuzione di cantanti che hanno rilevanza ed importanza ed in taluni casi levatura storica.
Abbiamo, perdonate l'atto di presunzione, pensato di offrire a chi avrà la disponibilità, in ogni senso, di acquistare il cd di avere una "pietra di paragone".
Abbiamo anche il dovere di precisare che i vari signori che offriamo in ascolto sono negli stessi brani il più delle volte intercambiabili.
Buon ascolto
Buone riflessioni
Buona anguria!!!!!

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domenica 27 luglio 2008

Della necessità e utilità dei festival

L’estate è da più di un secolo la stagione dei festivals.
I festival nacquero con la nobile ed encomiabile idea di consentire ad autori reietti in altri teatri l’esatta rappresentazione delle loro opere o per consentire la nuova e corretta circolazione ad altri adulterati, maltrattati e malmenati nelle allora coerenti ed invernali stagioni.
Sono questi, dicevo, nobili ed alti intenti. Rimangono, però, intenti perché quel che conta è la realizzazione pratica degli stessi ed il rispetto dell’arte e l’evitare di trasformare, snaturandolo, l’evento artistico in evento mondano e commerciale.

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giovedì 24 luglio 2008

Stagioni prossime venture: La Spagna


Ormai da tempo nota la composizione della stagione 2008-2009 nei maggiori teatri spagnoli (Real di Madrid, Liceu di Barcelona, Opera di Bilbao, Campoamor di Oviedo, Pérez Galdós di Las Palmas), il panorama iberico si prospetta, al pari di quello francese e londinese analizzato da Duprez, a dir poco desolante. Non certo per la quantità di proposte, sempre e comunque superiore a quella di teatri italiani dalle risorse altrettanto (se non più) importanti, bensì per la qualità di un'offerta che assai di rado coniuga arditezza di proposte e lungimiranza di distribuzione vocale, per tacere di quella artistica in senso lato.

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martedì 22 luglio 2008

75.000 ingressi: Gran concerto meyerbeeriano

E siamo arrivati ai 75.000 ingressi nel blog.
Per i 75.000 ingressi avevamo pensato di scegliere un autore tanto famoso e paradigmatico nella storia dell’opera quanto, da almeno cinquant’anni, sostanzialmente dimenticato : Giacomo Meyerbeer. Dimenticato in maniera anche incomprensibile perché se i teatri allestiscono ancora (e il futuro –temiamo- sarà latore di dense tenebre) opere come Don Carlos non si da un valido motivo, se non la scarsa consultazione della sempre utile Garzantina per la mancata rappresentazione di Ugonotti o Africana.

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lunedì 21 luglio 2008

...un romantico artista moderno!

Mi perdoneranno i melomani puristi per questa escursione fuori dai nostri territori di elezione, ma a volte anche una grande impresa sportiva può assurgere alle vette ....dell'ARTE!

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domenica 20 luglio 2008

Il tenore prima di Caruso e del Verismo, parte VII

Siamo arrivati al termine delle nostre riflessioni sul tenore antecedente la “svolta” di Caruso.
E siamo arrivati a riflettere su Leon Escalais (1859-1941) e Augustarello Affre (1858-1921), quindi, francesi e coetanei, tenori di levatura storica, più oggi che allora, rappresentanti l’ultima completa raffigurazione del tenore da Grand-Opéra.

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venerdì 18 luglio 2008

Gluck: tra riforma e routine

Verso la fine del 1776, il bel mondo culturale parigino, venne “scosso” da una nuova querelle (che ricordava, per certi versi, quella da poco conclusa, detta des buffones, che vedeva contrapposti i sostenitori della nuova opera italiana – simboleggiata da Pergolesi e dai “buffi” napoletani – agli strenui fautori della tradizionale e paludata musica della Francia illuminata che aveva in Rameau il suo re sole). Questa volta l’occasione di scontro venne data dall’arrivo a Parigi di Niccolò Piccinni (l’autore della celebre Cecchina), nel quale una certa parte dell’intellettualità francese vide la bandiera della “resistenza” del classicismo al dilagare apparentemente irrefrenabile della “riforma” del più potente e ben introdotto Gluck (che all’epoca godeva della protezione della regina Maria Antonietta).

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mercoledì 16 luglio 2008

Bohème alla Scala: buone idee e molte velleità.

Ho assistito ieri sera ad una replica della Bohème scaligera, in un teatro assiepato prevalentemente da turisti, come è ormai la regola per un teatro che è riuscito nella straordinaria impresa di allontanare il suo antico ed attaccatissimo pubblico milanese.
Un successo pieno se misurato con l’applausometro, ma di ben altra misura sul piano dell’arte, artefici una compagnia di canto di livello medio basso ed una bacchetta giovane, piena di idee ma anche evidentemente inesperta nella gestione del canto e dello spettacolo in generale. Il risultato è stata una serata dal clima alterno e variabile, con tante buone cose ma in generale piuttosto fiacca e noiosa, che non ha certo soddisfatto i pochi loggionisti superstiti. Ma andiamo con ordine.

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lunedì 14 luglio 2008

Otello a Wildbad: Tutti pazzi per Desdemona

Crediamo che dopo questa recensione nessuno ci potrà accusare di non nutrire una passione sincera e autentica per le voci, fondamento insostituibile e sola ragion d'essere dell'opera. Ben tre membri di questo Corriere hanno attraversato l'Europa, addentrandosi nel cuore della Foresta Nera, tra gorge de loups, nebbie e fortunali onde assistere al primo cimento nel Rossini tragico di Jessica Pratt, soprano australiano che i nostri teatri cominciano fin troppo timidamente a scoprire e utilizzare.

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martedì 8 luglio 2008

Il mito della primadonna: Desdemona di Rossini

Otello di Rossini è uno dei lavori del maestro pesarese di più lunga sopravvivenza, almeno sino agli anni ‘70 dell’Ottocento. Credo lo superino solo Semiramide e Tell, opera, però abnorme, si sa, nel catalogo rossiniano.
Credo, anche debba, la propria sopravvivenza non solo all’eccellenza delle pagine, anche se il terzo atto è ai vertici della produzione rossiniana, se le classifiche hanno valore e significato, ma alla possibilità che offre a tenore e soprano di essere autentici, indiscussi protagonisti.
Scorrere l’elenco degli Otelli ottocenteschi significa scorrere l’elenco dei maggiori tenori dal 1816 al 1870.

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lunedì 7 luglio 2008

Max Emanuel Cencic canta Rossini: atro evento prodigio funesto...

Per proseguire la riflessione sulla progressiva espansione del Rossini "baroccaro" (caro e diletto al cuore dei dirigenti di molti dei nostri teatri, se dobbiamo credere al gossip che circola circa le prossime stagioni) non possiamo trascurare un disco edito alcuni mesi fa da Virgin Classics: un recital del controtenore Max Emanuel Cencic a base di pagine tratte da Aureliano in Palmira, Tancredi, La donna del lago e Semiramide. Il gotha della vocalità contraltile en travesti rossiniana. Era fatale che prima o poi i fisicamente integri eredi dei "musici" giungessero al Rossini serio: in teatro abbiamo già avuto Roggieri o Coldumieri virili d'aspetto (ma non di voce) e l'approdo al "primo Arsace" rossiniano è in fondo coerente con la discutibilissima pretesa di rimpiazzare il castrato con una voce di falsetto modesta di volume e maldestra nella coloratura. Altro paio di maniche, come suol dirsi, la scelta di cantare parti pensate e scritte per voci femminili: Tancredi ideato per Adelaide Malanotte Montresor, Malcolm destinato a Rosmunda Pisaroni, Arsace/Ninia scritto per Rosa Mariani.

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sabato 5 luglio 2008

Stagioni prossime venture: Parigi & Londra

Dopo aver ampiamente discusso della assai deludente stagione 2008/09 del nostro sedicente maggior teatro lirico, e fatte le debite considerazioni sui cartelloni e sulle proposte di altri importanti istituzioni teatrali della penisola (a cui presto si aggiungeranno i commenti agli appuntamenti estivi di Pesaro e alla stagione autunnale bergamasca), è ora il momento di allargare lo sguardo ad altre realtà europee ed internazionali, a partire da Parigi (Opéra National, Theatre des Champs-Elysées e Opéra-Comique) e da Londra (Royal Opera House).

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