lunedì 30 giugno 2008

Demetrio e Polibio: un esordio rinviato

Prosegue il viaggio tra le opere meno conosciute – rectius più sottovalutate – di Gioachino Rossini: quelle, cioè, che ancora non hanno beneficiato (o che ne hanno beneficiato solo in parte ed inadeguatamente) di una vera “riscoperta” o di una rilettura critica fondata su di un’analisi attendibile delle fonti, e che soprattutto non hanno avuto la ventura di imbattersi in un qualche interprete di levatura storica che – invaghitosi del titolo – non lo abbia poi “amorevolmente” diffuso e divulgato (come è accaduto, parzialmente, per la Horne con Tancredi). Ecco che dopo il sorprendente Ciro in Babilonia e lo splendido Aureliano in Palmira (che nulla ha da invidiare ai suoi più celebri e celebrati fratelli maggiori) è ora il turno di un gioiello della prima giovinezza: Demetrio e Polibio.

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venerdì 27 giugno 2008

Nabucco all'Arena di Verona : Viva Nabucco!

Ripresa della nuova produzione dello scorso anno affidata a Denis Krief anche questo Nabucco, come la Tosca dell'altra sera, trova la sua ragion d’essere nei due nomi protagonisti, il grande Leo Nucci, Maria Guleghina e nel direttore d’orchestra, Daniel Oren, anch’egli dalla lunga frequentazione con Nabucco e con l’Arena.

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martedì 24 giugno 2008

Serie B a chi ?!? - prima puntata

La recente pubblicazione delle prossime stagioni d'opera ha riportato l'attenzione sulla sempre maggiore difficoltà dei teatri di garantire una messa in scena dignitosa dei singoli titoli di un cartellone, causa sempre più frequente l'inadeguatezza dei cantanti, per mende tecniche o per incompatibilità col ruolo chiamato a sostenere. Valga l'esempio della leggera Patrizia Ciofi alle prese con due ruoli da soprano drammatico come Alaide ne La straniera e di Parisina, scelte inopportune sul nascere che compromettono la riproposta di un titolo e l'interesse culturale che di base pur vi sarebbe.

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domenica 22 giugno 2008

Rigoletto in televisione da Dresda

Il Rigoletto, trasmesso ier sera dal canale Arté dal Teatro di Dresda ed atteso dalla folla degli ammiratori di Flórez, quale ulteriore epifania dell’arte sempre in ascesa del divino Diego, è assolutamente imperdibile. Non per Flórez, ma per comprendere quale sinistro vento spiri da un grande teatro straniero che proponga una nuova edizione di un titolo italiano, con la presunzione che nuova produzione sia produzione grande e storica. E non solo per la compagnia di canto.

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Tosca all'Arena di Verona: One woman show

La Tosca rappresentata ieri sera all'Arena di Verona aveva, sulla carta, almeno due motivi d'interesse: la presenza nel cast di "nomi" quali Daniela Dessì, ricondotta al Novecento dopo la zoppicante parentesi belliniana, e Marcelo Alvarez e la ripresa della regia di Hugo de Ana, peraltro già immortalata da un dvd areniano con Fiorenza Cedolins e il suddetto Alvarez. Stupisce quindi aver dovuto vedere la platea e le gradinate veronesi così sguarnite di pubblico, specie ora che, passato il maltempo, il tepore delle notti invita ai divertimenti all'aria aperta. Ma così è.
Inutile girarci intorno: ieri sera la performance della signora Dessì è stata l'unica ragione per seguire sino alla fine lo spettacolo areniano. Spettacolo che il pubblico ha del resto applaudito, alla fine, piuttosto alla svelta, e non certo per l'ora antelucana (a mezzanotte e trenta Floria si era buttata di sotto, o meglio, come vedremo, era stata assunta in cielo) ma per un senso di generale precarietà e scarso impatto della rappresentazione.

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giovedì 19 giugno 2008

Duchi di Mantova "belli e fatali"

E’ il prototipo del seduttore, senza scrupoli e, soprattutto, senza sentimenti, se non falsi, simulati e strumentali al proprio scopo. Seduttore per il gusto della seduzione, per placare la fame predatoria.
Nonostante l’unico momento di vero sentimento, rappresentato dalla sezione centrale dell’aria del secondo atto, queste sono le note caratteristiche del Duca di Mantova, che lo staccano da tutti gli amorosi verdiani. Gli altri amano e soffrono e, magari, muoiono per amore, lui per esercizio. Tanto è che trova anche una (scema?) che muore per lui.
E l’esercizio predatorio si spiega sempre ed ovunque nei confronti delle dame della sua corte, ovviamente coniugate, nei confronti di una ragazzetta agganciata in chiesa ( talvolta l'agnosticismo giova se non all’anima all’integrità fisica) e di una autentica e conosciuta donnaccia, che "lavora" per le vie e in una osteria, quanto meno di dubbia fama.
Nonostante la connotazione inequivocabile di eroe negativo le possibilità di esecuzione sono varie. Come, infatti, varia è la tradizione interpretativa del Duca di Mantova.

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martedì 17 giugno 2008

Grandi concerti di canto: Shirley Verrett alla Scala (1980)

Quando si presentò alla Scala il 5 febbraio 1980 Shirley Verrett poteva anche avere qualche motivo di preoccupazione.
Amatissima dal pubblico scaligero sin dalla sua prima apparizione nel don Carlos del 1970, aveva riscosso successi trionfali in Stuarda, Sansone e Dalila e soprattutto Macbeth, ma era stata duramente riprovata sia in Ballo in maschera (una di quella serate nate male e proseguite peggio) e soprattutto in un concerto era stata maltrattata dopo un’esecuzione della cavatina di Rosina da parte di un gruppo di loggionisti. Poi i loggionisti nello stesso concerto la portarono in trionfo dopo l’esecuzione dell’aria del quarto atto di Forza del destino e oggi quelli stessi ed altri farebbero salti, nonostante l’età non più verde, per quella Rosina!!!!
Credo che la precedente disavventura avesse dettato alla Verrett il programma.

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domenica 15 giugno 2008

Buon compleanno, dottor Celletti

Fosse vivo, in questi giorni Rodolfo Celletti compirebbe 91 anni. Vista l’opinione che taluni frequentatori hanno del nostro rapporto con Rodolfo Celletti è un dovere ricordarlo.

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Stagioni prossime venture: Festival Verdi 2008


E' stato da poco presentato il cartellone del prossimo Festival Verdi, che si terrà fra Parma, Busseto e Reggio Emilia nel mese di ottobre 2008.

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venerdì 13 giugno 2008

In Sehnsucht plauditorem.

Agiografia ed arte sono sempre state fra loro pessime compagne. L’agiografia nella accezione di valutazione acritica o è compra o è cieca ed ignorante, tanto da non consentire di vedere ed udire con un minimo di discernimento.
Se la perfezione è esistita in un esecutore di opera o di musica lo è riferita ad un autore o ad una estetica musicale. Kirsten Flagstad era assoluta nei ruoli wagnerani, Marilyn Horne in quelli di Rossini. La prima, una volta divenuta la Flagstad non cantò altro repertorio, l’altra nei suoi approcci a Verdi e all’opera francese è stata o censurata o ritenuta una qualsiasi.
E ciò basterebbe quale replica all’intervento di Sehnsucht, che abbiamo, come sempre anche con chi non condivide la nostra opinione e, magari difetta un poco in buona educazione e maniere, nel nostro blog pubblicato

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mercoledì 11 giugno 2008

Meyerbeer e la sua Fidès, la voce protagonista.


Frutto di 6 anni di lavoro intenso Le prophète fu opera per lungo tempo al centro dell'attenzione del mondo musicale. La prima rappresentazione all'Opéra di Parigi nell'aprile del 1849 e quella di poco successiva a Londra (in italiano), con Pauline Viardot come Fidès e nel ruolo di Jean di Leyda Gustave Roger a Parigi e a Londra il celebre Mario, furono enormi successi che guadagnarono a Meyerbeer ammirazione ed onore, in Italia quella di Giuseppe Verdi per esempio, che terrà sempre in grande considerazione questo lavoro, mentre le rappresentazioni in Germania scatenarono reazioni opposte, ossia lo sdegno di Schumann e Wagner, che di lì a poco pubblicò il libello Il giudaismo in musica in cui inveiva contro Meyerbeer.

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