Torniamo all’antico per festeggiare i vostri 600.000 ingressi, gli ultimi 100.000 addirittura in tre mesi !!
Completiamo gli ascolti delle nostre Titanie con un gruppetto di grandissime dame della storia dell’opera, scatenate esecutrici di staccati, trilli e sestine. Una vera Scuola dell’Opera.
La guerra del canto mordente ha luogo tra le voci leggere di Maria Barrientos, Toti dal Monte, Amelita Galli Curci, Luisa Tetrazzini e Josephine Antoine e quelle più piene e liriche di scuola tedesca di Margarethe Siems, Irene Abendroth e Frieda Hempel.
Quanto ci divertono ed insegnano queste signore!
Nei cosiddetti leggeri è difficile scegliere tra la Barrientos e la Galli Curci, la prima perfettamente incisiva con una voce mordente, ma sempre cristallina, grande esecutrice di ribattiture e di una sontuosa cadenza; la seconda cede qualcosa al mordente per un languore che la distingue da tutti i coloratura del suo tempo ( e che tanto affascinò la Sutherland ) ed una leggerezza straordinaria nell’esecuzione dei picchettati finali. Poi la Tetrazzini, in una incisione con orchestra, esecutrice di una difficile puntatura alla chiusa prima della cadenza: canta bene anche se sconta l’assenza di un registro grave di qualità ( difficili soprattutto i suoni sul mi in primo rigo ). Il registro acuto è strepitoso, canta con raro slancio e la voce ha grande corpo. In coda la Toti, piuttosto meccanica e meno perfetta, per via dell’esecuzione di certi portamenti nelle salite all’acuto, le agilità piuttosto aspirate, il ricorso continuo agli staccati, spesso con eccesso di pause, ed incapacità di eseguire i trilli.
Strepitose le tedesche, macchine da canto fatte in serie come… i cannoni! Tutte e tre miti di Dame Joan Sutherland , come già la Galli Curci, e non a caso.
Margarethe Siems, che fu anche grande Norma ed Isotta del suo tempo, è assolutamente strepitosa. Un mezzo vocale sontuoso ed omogeneo, piegato in ogni modo e forma possibile, dalle messe di voce trillate agli staccati, unite a grande musicalità e personalità. Per noi ancora modernissima, sfida il tempo e il mutare del gusto.
Irene Abendroth canta con una voce bellissima e piena. Gli acuti, purtroppo, sono fissi, spesso attaccati in piano, difficili per noi: ricorda la Schumann-Heink nel modo di emetterli. In compenso esegue perfettamente la coloratura, con continui cambi di velocità, un megatrillo finale che introduce ad una monumentale cadenza finale che vale da sola tutto il pezzo.
Frieda Hempel, anche lei lirico di coloratura dal timbro bello e pieno. Il gusto è modernissimo, salvo in cadenza, dove suona piuttosto datata per noi. Il canto acrobatico è facilissimo, e si permette anche di non coprire tantissimo il centro, le A in particolare, come altre del suo tempo: il sostegno della voce è tale da consentirle anche questo tipo di emissione.
Josephine Antoine è una curiosità, perché è il primo live dell’aria. Canta con il centro molto aperto, le E le I non sono per niente belle, evidentemente scoperte. La voce suona, però, grande e squillante; ha un certo mordente ma in più punti "sgallina" apertamente le agilità. Un documento d’epoca, del gusto Pons style, tanto per intenderci.
Buon divertimento!
Gli ascolti
Thomas - Mignon
Atto II
Oui, pour ce soir je suis Reine des fées...Je suis Titania la blonde
1902 - Irene Abendroth
1905 - María Barrientos
1908 - Luisa Tetrazzini
1908 - Margarethe Siems
1909 - Frieda Hempel
1919 - Amelita Galli Curci
1929 - Toti dal Monte
1937 - Josephine Antoine
Completiamo gli ascolti delle nostre Titanie con un gruppetto di grandissime dame della storia dell’opera, scatenate esecutrici di staccati, trilli e sestine. Una vera Scuola dell’Opera.
La guerra del canto mordente ha luogo tra le voci leggere di Maria Barrientos, Toti dal Monte, Amelita Galli Curci, Luisa Tetrazzini e Josephine Antoine e quelle più piene e liriche di scuola tedesca di Margarethe Siems, Irene Abendroth e Frieda Hempel.
Quanto ci divertono ed insegnano queste signore!
Nei cosiddetti leggeri è difficile scegliere tra la Barrientos e la Galli Curci, la prima perfettamente incisiva con una voce mordente, ma sempre cristallina, grande esecutrice di ribattiture e di una sontuosa cadenza; la seconda cede qualcosa al mordente per un languore che la distingue da tutti i coloratura del suo tempo ( e che tanto affascinò la Sutherland ) ed una leggerezza straordinaria nell’esecuzione dei picchettati finali. Poi la Tetrazzini, in una incisione con orchestra, esecutrice di una difficile puntatura alla chiusa prima della cadenza: canta bene anche se sconta l’assenza di un registro grave di qualità ( difficili soprattutto i suoni sul mi in primo rigo ). Il registro acuto è strepitoso, canta con raro slancio e la voce ha grande corpo. In coda la Toti, piuttosto meccanica e meno perfetta, per via dell’esecuzione di certi portamenti nelle salite all’acuto, le agilità piuttosto aspirate, il ricorso continuo agli staccati, spesso con eccesso di pause, ed incapacità di eseguire i trilli.
Strepitose le tedesche, macchine da canto fatte in serie come… i cannoni! Tutte e tre miti di Dame Joan Sutherland , come già la Galli Curci, e non a caso.
Margarethe Siems, che fu anche grande Norma ed Isotta del suo tempo, è assolutamente strepitosa. Un mezzo vocale sontuoso ed omogeneo, piegato in ogni modo e forma possibile, dalle messe di voce trillate agli staccati, unite a grande musicalità e personalità. Per noi ancora modernissima, sfida il tempo e il mutare del gusto.
Irene Abendroth canta con una voce bellissima e piena. Gli acuti, purtroppo, sono fissi, spesso attaccati in piano, difficili per noi: ricorda la Schumann-Heink nel modo di emetterli. In compenso esegue perfettamente la coloratura, con continui cambi di velocità, un megatrillo finale che introduce ad una monumentale cadenza finale che vale da sola tutto il pezzo.
Frieda Hempel, anche lei lirico di coloratura dal timbro bello e pieno. Il gusto è modernissimo, salvo in cadenza, dove suona piuttosto datata per noi. Il canto acrobatico è facilissimo, e si permette anche di non coprire tantissimo il centro, le A in particolare, come altre del suo tempo: il sostegno della voce è tale da consentirle anche questo tipo di emissione.
Josephine Antoine è una curiosità, perché è il primo live dell’aria. Canta con il centro molto aperto, le E le I non sono per niente belle, evidentemente scoperte. La voce suona, però, grande e squillante; ha un certo mordente ma in più punti "sgallina" apertamente le agilità. Un documento d’epoca, del gusto Pons style, tanto per intenderci.
Buon divertimento!
Gli ascolti
Thomas - Mignon
Atto II
Oui, pour ce soir je suis Reine des fées...Je suis Titania la blonde
1902 - Irene Abendroth
1905 - María Barrientos
1908 - Luisa Tetrazzini
1908 - Margarethe Siems
1909 - Frieda Hempel
1919 - Amelita Galli Curci
1929 - Toti dal Monte
1937 - Josephine Antoine
5 commenti:
auguri per i 600000 contatti,belli ascolti questi proposti,tra tutte queste belle voci spicca per me la bella voce della Barrientos.
pensare che stiamo parlando di un incisione di 105 anni fa.
ancora auguri,e continuate cosi
Auguri!!! Bravissimi!
Alla faccia di chi in altri "siti" evidentemente di parte e invidiosi (loro sì) dice che non vi legge perchè prevedibili (e invece vi legge eccome e vi cita!).
Avanti così!
Molto bene!
Auguri!
Auguri!!!
Ottimi ascolti, specie per la Hempel inattesa e la Siems magnifica che non conoscevo!!
augurissimi:-)ci fate venire una gran voglia di leggere una dei vostri meravilgiosi post sulle grandi soprano coloratura del passato;-)
Posta un commento