Il nostro Duprez è andato a Bergamo per assistere all'Elisir d'amore ivi rappresentato. Non ha ritenuto di produrre una recensione, avendo ascoltato solo la prima metà dello spettacolo. Riteniamo comunque le sue impressioni d'ascolto altamente interessanti e pienamente degne di essere divulgate.
L'Elisir bergamasco è stato qualcosa di raccapricciante: dopo il primo atto mi son chiesto "perchè sopportare oltre?" così sono uscito e sono andato a mangiare un cartoccio di castagne in piazza (domenica, infatti, c'era una specie di fiera con braci scoppiettanti)... Che dire dello spettacolo? Cantanti indefinibili: Nemorino ha annunciato la sua indisposizione, ma ha cantato lo stesso...in stile Casciarri (Talbo Cavaliero nella passata stagione in Bergamo, NdD)! Adina era spesso stonata come una campana e in palese difficoltà nelle, pur modeste, esigenze della partitura. Belcore strillava e Dulcamara parlava (con tutto l'armamentario di caccole, aggiunte, volgarità e vezzi che parevano esagerate già negli anni '50: tanto che al confronto Corena pare un fine dicitore, un sobrio Bruscantini). Direttore d'orchestra pesante come un capobanda (che oltretutto strepitava e canticchiava, coprendo spesso i cantanti e anticipandone ad alta voce le entrate) e tagli a profusione (tutti i da capo). Regia tutta sbagliata: vicenda riambientata in un giardino delizioso nella campagna inglese dei primi '700, con damine, cicisbei, nobiluomini etc...nessun contadino, nessun rustico, nessun sempliciotto (immagina l'imbarazzo di "Udite o rustici" mentre di fronte vi è un pubblico di cavalieri e nobili con parrucche incipriate, spadine e abiti riccamente decorati - peraltro Dulcamara arriva con seguito di due donzelle semivestite e due moretti, coi quali si esibisce in coreografie degne da musical: mossette, balletti, trenini...) Insomma: un orrore! E pensa che 'sta roba va in tour in Giappone! Volevo recensire, ma non valeva la pena.....
L’elisir d’amore
di GAETANO DONIZETTI
Melodramma in due atti
Domenica 18 ottobre ore 15.30
Interpreti principali: Linda Campanella, Matteo Peirone, Ivan Magrì, Mario Cassi, Filippo Morace, Leonardo Galeazzi, Diana Mian
Direttore: Stefano Montanari
Regia: Francesco Bellotto
Scene: Angelo Sala
Costumi: Cristina Aceti
Orchestra e coro del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti
Maestro del Coro Fabio Tartari
Nuovo allestimento in coproduzione con Konzerthaus-Tokio
Produzione Teatro “G. Donizetti” di Bergamo, Azienda Teatro del Giglio di Lucca
Gli ascolti
Donizetti - L'elisir d'amore
Atto II
Una furtiva lagrima - Hipólito Lázaro (1926)
L'Elisir bergamasco è stato qualcosa di raccapricciante: dopo il primo atto mi son chiesto "perchè sopportare oltre?" così sono uscito e sono andato a mangiare un cartoccio di castagne in piazza (domenica, infatti, c'era una specie di fiera con braci scoppiettanti)... Che dire dello spettacolo? Cantanti indefinibili: Nemorino ha annunciato la sua indisposizione, ma ha cantato lo stesso...in stile Casciarri (Talbo Cavaliero nella passata stagione in Bergamo, NdD)! Adina era spesso stonata come una campana e in palese difficoltà nelle, pur modeste, esigenze della partitura. Belcore strillava e Dulcamara parlava (con tutto l'armamentario di caccole, aggiunte, volgarità e vezzi che parevano esagerate già negli anni '50: tanto che al confronto Corena pare un fine dicitore, un sobrio Bruscantini). Direttore d'orchestra pesante come un capobanda (che oltretutto strepitava e canticchiava, coprendo spesso i cantanti e anticipandone ad alta voce le entrate) e tagli a profusione (tutti i da capo). Regia tutta sbagliata: vicenda riambientata in un giardino delizioso nella campagna inglese dei primi '700, con damine, cicisbei, nobiluomini etc...nessun contadino, nessun rustico, nessun sempliciotto (immagina l'imbarazzo di "Udite o rustici" mentre di fronte vi è un pubblico di cavalieri e nobili con parrucche incipriate, spadine e abiti riccamente decorati - peraltro Dulcamara arriva con seguito di due donzelle semivestite e due moretti, coi quali si esibisce in coreografie degne da musical: mossette, balletti, trenini...) Insomma: un orrore! E pensa che 'sta roba va in tour in Giappone! Volevo recensire, ma non valeva la pena.....
L’elisir d’amore
di GAETANO DONIZETTI
Melodramma in due atti
Domenica 18 ottobre ore 15.30
Interpreti principali: Linda Campanella, Matteo Peirone, Ivan Magrì, Mario Cassi, Filippo Morace, Leonardo Galeazzi, Diana Mian
Direttore: Stefano Montanari
Regia: Francesco Bellotto
Scene: Angelo Sala
Costumi: Cristina Aceti
Orchestra e coro del Bergamo Musica Festival Gaetano Donizetti
Maestro del Coro Fabio Tartari
Nuovo allestimento in coproduzione con Konzerthaus-Tokio
Produzione Teatro “G. Donizetti” di Bergamo, Azienda Teatro del Giglio di Lucca
Gli ascolti
Donizetti - L'elisir d'amore
Atto II
Una furtiva lagrima - Hipólito Lázaro (1926)
9 commenti:
Certo che vedendo spettacoli di questo genere, mi chiedo perchè mai non venga del tutto eliminato il FUS!
Per quanto riguarda il FUS, stanno facendo di tutto per elminarlo da soli senza nemmeno che il "governo" insista tanto! "L'Elisir" è opera tanto deliziosa se fatta con gusto... Peccato!
Elisir è opera davvero deliziosa, e proprio per questo mi sono recato a Bergamo, pur consapevole che non sarebbe stato uno spettacolo memorabile: avevo solo voglia di passare una domenica pomeriggio "in compagnia" di Donizetti, senza badare troppo a sbavature e mende tecniche, aspettandomi, però, almeno la decenza e SOPRATTUTTO il buon gusto! Proprio la mancanza di quest'ultimo elemento mi ha convinto ad uscire prima della fine (più che le difficoltà dei cantanti - che se gestite più saggiamente dagli stessi e dalla bacchetta, sarebbero ben passate in secondo piano). L'Elisir non è una farsaccia grossolana, purtroppo a Bergamo pensano di sì... Certo che se si considera l'ambito in cui è stata messa in scena (festival Donizetti) e a chi è stata dedicata quest'anno la rassegna (William Ashbrook, massima autorità negli studi donizettiani) è ancora più incomprensibile e "stonato" uno spettacolo di tal fatta.
Ps: ribadisco, se il FUS finanzia certi scempi, meglio eliminarlo (ovviamente è una provocazione).
scempiaggini indiscriminate... temo per l'allestimento veneziano, che ovviamente non mi sfuggirà.
Se non erro l'Elisir di Venezia sarà in scena tra un annetto: vedremo. L'opera di Donizetti sembra semplice e facile da allestire (non sono richiesti cantanti dalla tecnica trascendentale), eppure è difficilissimo coglierne il senso. Ci vuole gusto, intelligenza e misura: per il resto basta la musica. E' un mix perfetto di malinconia, commedia, poesia: non una farsaccia volgare.
Spero a Venezia se ne accorgano...
Ps: certo che ci vuole una grande fantasia (chiamiamola così) ad intitolare - come fa la Fenice - la stagione sinfonica 2009-2010 "nel segno di Mahler", riuscendo, in tutti i numerosi concerti proposti (14 per l'esattezza, ognuno con replica: quindi 28 appuntamenti) oltre ai 3 straordinari, senza MAI, dico MAI eseguire una nota di Mahler......
ma.. scusatemi.. i soliti in elisir sono cinque, Adina, Giannetta, Nemorino,Dulcamara e Belcore... io leggo sette nomi nella locandina... versione alternativa? c'erano anche i nomi dei figuranti? scusate l'ardire... solo per informazione... si potrebeb sapere la distribuzione dei ruoli? grazie.. p.s. Elisir domani sera va in scena a CAgliari regia di Michele Mirabella.. alla generale aperta la pubblico e alla antegenerale per le scuole è stato un trionfo...
Nessuna versione alternativa, solo che basso e baritono differivano da primo a secondo cast...
ok.. grazie.. è che messo così sembrava ci fossero sette solisti... buona serata , io vmi preparo per andare alla prima di Elisir... anche se il coro fa ben poco in quest'opera. speriamo di divertirci ciao a tutti
caro Gilbert, se posso permettermi... è davvero rischiosa la stagione entrante della Fenice! Vedremo come si comporterà, quanto a coerenza non mi sembra che negli ultimi anni abbia proprio brillato... mi risparimerò, per scelta, il Puccini e Purcell di apertura, ma poi sarò onnipresente e vi farò sapere. Anch'io credo che l'Elisir sia opera deliziosa e che quindi basti un nonnulla per annientarla: le voci debbono almeno esser buone, ma ciò che più importa è il gusto e la comprensione di ciò che si sta facendo, elementi questi due oggigiorno rari quanto la tecnica stessa. toccando ferro...
s.
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