Ottobre è arrivato ed è tempo di celebrare Giuseppe Verdi.
Stasera si apre il festival che ogni anno gli dedica la città di Parma e tra qualche giorno il Comunale di Firenze metterà in scena la trilogia popolare, mentre la Scala ha appena concluso il tour giapponese delle due produzioni verdiane dell’anno passato.
Nemmeno il nostro piccolo Corriere può sottrarsi all’omaggio al Maestro. Omaggio che durerà l’intero mese e che ci darà occasione di accontentare anche alcune richieste espresse dai nostri lettori.
Non ci sottrarremo al dovere di cronaca, ahimé sempre più oneroso e doloroso, che sappiamo esservi assai gradito e lo coniugheremo, more nostro, con alcune introduzioni ai cartelloni principali. La storia della tradizione interpretativa di alcuni personaggi o di alcuni particolari passi sarà comunque al centro della nostra programmazione, sempre secondo nostro amato costume, per chiacchierare sull’evoluzione dei modi del canto e del gusto verdiano. La questione dell’”accento verdiano”, tante volte richiestaci dai nostri lettori, sarà finalmente in primo piano, e verrà affrontata con numerosi esempi audio. Per i più raffinati, avranno spazio nel nostro mese di celebrazioni anche alcune questioni meramente filologiche, dato che Verdi si è prodotto più volte in riscritture e remake dei suoi capolavori: questo ci darà modo di riflettere sulla natura dei cambiamenti, sulla critica del Maestro a se stesso, sui mutamenti apportati a certe scritture vocali.
Speriamo che questo nostro festival sia funzionale alla riflessione sullo stato dell’arte del canto verdiano ed un piacere per le vostre orecchie!
Gli ascolti
Verdi - La forza del destino
Atto III
Rataplan - Ebe Stignani (1927)
Stasera si apre il festival che ogni anno gli dedica la città di Parma e tra qualche giorno il Comunale di Firenze metterà in scena la trilogia popolare, mentre la Scala ha appena concluso il tour giapponese delle due produzioni verdiane dell’anno passato.
Nemmeno il nostro piccolo Corriere può sottrarsi all’omaggio al Maestro. Omaggio che durerà l’intero mese e che ci darà occasione di accontentare anche alcune richieste espresse dai nostri lettori.
Non ci sottrarremo al dovere di cronaca, ahimé sempre più oneroso e doloroso, che sappiamo esservi assai gradito e lo coniugheremo, more nostro, con alcune introduzioni ai cartelloni principali. La storia della tradizione interpretativa di alcuni personaggi o di alcuni particolari passi sarà comunque al centro della nostra programmazione, sempre secondo nostro amato costume, per chiacchierare sull’evoluzione dei modi del canto e del gusto verdiano. La questione dell’”accento verdiano”, tante volte richiestaci dai nostri lettori, sarà finalmente in primo piano, e verrà affrontata con numerosi esempi audio. Per i più raffinati, avranno spazio nel nostro mese di celebrazioni anche alcune questioni meramente filologiche, dato che Verdi si è prodotto più volte in riscritture e remake dei suoi capolavori: questo ci darà modo di riflettere sulla natura dei cambiamenti, sulla critica del Maestro a se stesso, sui mutamenti apportati a certe scritture vocali.
Speriamo che questo nostro festival sia funzionale alla riflessione sullo stato dell’arte del canto verdiano ed un piacere per le vostre orecchie!
Gli ascolti
Verdi - La forza del destino
Atto III
Rataplan - Ebe Stignani (1927)
2 commenti:
Stupenda la Stignani... Spero che dedicherete un post solo a lei, dato che, a mio modesto parere, rappresenta uno dei massimi esempi di 'accento verdiano'.
caro velluti
tu sai che la signora ebe stignani è uno dei nostri miti.
e non solo la cantante, ma a anche la persona che, rifiutava sistematicamente le interviste dicendo: " un cantante vale per quel che fa sulla scena".
Grande verdiana certo inun'epoc ain cui il gusto in Verdi non era il più catigato, ma sopratutto splendida nel repertorio precedente.
Essendo uno dei nostri miti stiamo meditando come onorarla al meglio.
ciao dd
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